Un Festival Cinematografico che rompe l’isolamento dei Malati Rari

«Abbiamo aperto il concorso anche a tematiche vicine alle Malattie Rare, come la disabilità, l’empatia, la resilienza, la capacità di superare i propri limiti, per celebrare le qualità che le persone con disabilità di qualunque tipo mettono in campo per vivere a pieno la loro vita»: lo dicono i promotori di “Uno sguardo raro”, primo e unico Festival Cinematografico a livello europeo sulle Malattie Rare, che ormai da alcuni anni dà visibilità alle migliori opere video su tale tema e in generale sull’inclusione sociale. Il bando per partecipare alla quinta edizione è aperto fino al 30 novembre

"Pensavo di essere diverso" di Kemal Comert

Una scena di “Pensavo di essere diverso” di Kemal Comert, aggiudicatosi il premio come “Miglior Documentario” nella scorsa edizione del Festival “Uno sguardo raro”

Seguito costantemente in questi anni anche dal nostro giornale, ha lanciato il bando della quinta edizione, quella del 2020, Uno sguardo raro, il primo e unico Festival Cinematografico a livello europeo sul tema delle Malattie Rare, che ormai da alcuni anni raccoglie e promuove le migliori opere video su tale argomento e in generale sull’inclusione sociale, contando sulla collaborazione di partner pubblici e privati, nazionali e internazionali, appartenenti al mondo delle Malattie Rare e della disabilità (tra gli altri l’Istituto Superiore di Sanità, UNIAMO-FIMR-Federazione Italiana Malattie Rare, la Fondazione Telethon e l’OMAR-Osservatorio Malattie Rare), oltreché a quello dello spettacolo e della cultura cinematografica.

«Uno sguardo raro – spiegano i promotori – è un progetto vivo che cresce anche grazie agli stimoli delle comunità con cui collabora. Per questo abbiamo voluto aprire il concorso anche a tematiche vicine alle Malattie Rare, come la disabilità, l’empatia, la resilienza, la capacità di superare i propri limiti, per celebrare le qualità che le persone con disabilità di qualunque tipo mettono in campo per vivere a pieno la loro vita».

La partecipazione a tutti i creatori di cinema sarà dunque aperta fino al 30 novembre prossimo, nelle sei categorie in concorso, vale a dire il Cortometraggio Italiano, quello Internazionale, il Miglior Cortometraggio di Animazione, il Miglior Documentario, il Corto/Spot di Sensibilizzazione (in collaborazione con il FERPI-Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) e il Corto/Spot Istituzionale di Comunicazione in Sanità (in collaborazione con PA social-Associazione Nazionale per la Nuova Comunicazione).

«Anche quest’anno – sottolineano ancora i promotori – il Festival promuoverà e premierà lavori di sensibilizzazione sulle Malattie Rare e i temi correlati, per aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica su questi temi e sull’impatto che queste malattie hanno sulle vita quotidiana. La sfida è trovare una cifra comunicativa per questo difficile soggetto, senza cadere nel pietismo, ma ad alto impatto emotivo. Il cinema, infatti, ha la capacità di inserire le aride e astratte informazioni scientifiche in un contesto di vita quotidiana, rendendole, così, reali e comprensibili. Obiettivo primario di Uno sguardo raro, infatti, è quello di sensibilizzare sui temi delle Malattie Rare e della disabilità per condividere conoscenze, informazioni ed esperienze, perché è importante rompere l’isolamento dei Malati Rari e delle loro famiglie, uno dei problemi più sentiti soprattutto dalle generazioni più giovani. In tal senso, le scorse edizioni del Festival hanno già tracciato un cammino vincente per il raggiungimento di questi obiettivi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@unosguardoraro.org.

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