Disabilità: riconoscere la segregazione

Non è affatto un’esagerazione abbinare i termini “segregazione” e “disabilità”, se è vero che ancora molte persone con disabilità vivono purtroppo in Italia separate ed escluse dal resto della società. Se ne parlerà durante l’incontro “Disabilità e libertà Ricerca sociale e contrasto alla segregazione delle persone con disabilità”, in programma ad Aosta per l’8 febbraio, cui parteciperanno anche Giovanni Merlo e Ciro Tarantino, autori del libro “La segregazione delle persone con disabilità. I manicomi nascosti in Italia”, frutto di ricerche e studi promossi dalla Federazione FISH

Ombra di uomo curvo, con una mano sulla testa«Può sembrare un’esagerazione parlare di segregazione ai nostri giorni, ma non sono poche in Italia le situazioni in cui persone con disabilità vivono separate ed escluse dal resto della società. Tutto questo richiede un impegno politico e culturale che consenta di individuare quali siano le condizioni che configurano situazioni di esclusione»: a dirlo sono i promotori dell’incontro aperto al pubblico, intitolato Disabilità e libertà Ricerca sociale e contrasto alla segregazione delle persone con disabilità, in programma per la mattinata dell’8 febbraio alla Cittadella dei Giovani di Aosta.

Sul fatto che non sia affatto un’esagerazione abbinare i termini segregazione e disabilità, lo scriviamo da tempo sulle nostre pagine, pensando ad esempio ai contributi da noi dedicati al libro La segregazione delle persone con disabilità. I manicomi nascosti in Italia (Maggioli, 2018), curato da Giovanni Merlo, direttore della LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e Ciro Tarantino, docente di Sociologia dei Codici Culturali e di Teoria delle Relazioni Sociali, presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria.
Quella pubblicazione, infatti, merita certamente la più ampia visibilità possibile, perché accende i riflettori su una realtà di cui si parla ancora troppo poco, e i contenuti di essa, va ricordato, discendono da una partecipata Conferenza di Consenso promossa nel 2017 anno dalla FISH, con il titolo di Disabilità: riconoscere la segregazione, iniziativa che aveva potuto contare su un’ampia condivisione, producendo uno specifico Poster contro la segregazione delle persone con disabilità nei servizi per l’abitare.

È dunque con particolare piacere che tra i relatori dell’incontro di Aosta registriamo proprio la presenza di Giovanni Merlo e Ciro Tarantino, che nelle proprie argomentazioni partiranno segnatamente dai contenuti del volume da loro curato.
Moderati da Patrizia Scaglia, coordinatrice del Dipartimento Politiche Sociali della Regione Valle d’Aosta, interverranno inoltre Mauro Baccega, assessore regionale alla Sanità, alla Salute e alle Politiche Sociali e Roberto Grasso, presidente del CoDiVdA (Coordinamento Disabilità Valle d’Aosta).

L’iniziativa rientra nell’àmbito di IO VADO, percorso che è il frutto di una coprogettazione tra l’Amministrazione Regionale della Valle d’Aosta, il CoDiVdA, la Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta e le Cooperative Sociali L’Esprit à l’Envers, Indaco e C’era l’Acca.
Obiettivo generale di IO VADO è quello di creare uno spazio concreto di ascolto, sviluppo e realizzazione di progetti individualizzati orientati alla vita indipendente delle persone con disabilità. (S.B.)

Nella colonnina a destra del nostro articolo intitolato Dare sempre più visibilità alla segregazione delle persone con disabilità (a questo link), vi è l’elenco dei numerosi contributi da noi dedicati in questi anni al tema della segregazione delle persone con disabilità. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ceralaccaturismo@gmail.com (Maria Cosentino).

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