Perché si voterà al referendum: lo si spiega in linguaggio facile da leggere

Realizzato dall’ANFFAS di Udine e testato dalle persone afferenti a tale Associazione, è disponibile un documento in linguaggio facile da leggere, che spiega che cos’è il referendum costituzionale del 20 e 21 settembre, il motivo per cui si andrà a votare e le modalità di voto. «Il tutto – come viene spiegato – per supportare in maniera concreta le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo ad esercitare il loro diritto di voto e di farlo al pari degli altri cittadini, nel rispetto della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità»

Realizzazione grafica dedicata al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre 2020«Al fine di supportare in maniera concreta le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo ad esercitare il loro diritto di voto in occasione del prossimo referendum costituzionale del 20 e 21 settembre – si legge in una nota diffusa dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) – e di farlo al pari degli altri cittadini nel rispetto dell’articolo 29 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (Partecipazione alla vita politica e pubblica), portiamo all’attenzione di tutti un documento realizzato dall’ANFFAS di Udine in linguaggio facile da leggere [disponibile a questo link, N.d.R.] e testato dai lettori di prova di tale Associazione, che spiega che cos’è il referendum, il motivo per cui si va a votare e le modalità di voto».

«Questo documento – proseguono dall’ANFFAS – ci dà l’occasione per ribadire che tutte le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo hanno il diritto di votare al pari di ogni altro cittadino italiano e tale diritto non può in alcun modo essere negato. Alle persone con disabilità, inoltre, dovrebbe essere garantito, come previsto dal citato articolo 29 della Convenzione, l’esercizio dei diritti politici “su base di eguaglianza con gli altri, garantendo a tal fine la libera espressione della volontà delle persone con disabilità come elettori e a questo scopo, ove necessario, su loro richiesta, autorizzandole a farsi assistere da una persona di loro scelta per votare”. L’Italia , tuttavia, non si è ancora interamente adeguata, dal punto di vista legislativo, a tali prescrizioni, anche se la Convenzione ONU è assolutamente vincolante per il nostro paese [Legge dello Stato Italiano 18/09, N.d.R.]. Il voto assistito, quindi, ovvero la possibilità di ricevere il sostegno in cabina elettorale da parte di un’altra persona di propria fiducia, continua ad essere una esclusiva prerogativa delle persone con disabilità fisica o sensoriale, venendo così preclusa a priori la possibilità alle persone con disabilità intellettiva o disturbi del neurosviluppo di ricevere analogo sostegno, ove necessario, pur nell’assoluto rispetto della sua volontà».

«Nel corso dello svolgimento del nostro progetto Capacity – sottolinea Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS – abbiamo affrontato anche tale aspetto, avanzando una proposta di modifica legislativa al momento in attesa di riscontro. Ora, alla luce della attuale situazione, diviene ancor più importante favorire lo sviluppo della massima consapevolezza da parte della persona con disabilità circa l’importanza del proprio voto e delle responsabilità che esso comporta, garantendo, attraverso una buona preparazione, la possibilità alle persone con disabilità di avere tutti gli strumenti per prendere una decisione ben consapevole».
Proprio nel sito web dell’ANFFAS Nazionale, alle pagine dedicate al citato progetto Capacity: la legge è eguale per tutti, ampiamente presentato a suo tempo anche sulle nostre pagine, sono disponibili una serie di materiali utili sul tema del diritto al voto delle persone con disabilità.
A quest’altro link, inoltre, vi è il kit Guida alle elezioni, specificamente dedicato alle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, ai loro familiari e agli operatori, realizzato dall’ANFFAS in occasione delle elezioni politiche nazionali del 4 marzo 2018.

«Se vogliamo vedere un cambiamento nella nostra società – conclude Speziale – dobbiamo essere noi i primi a promuovere in maniera diretta tale cambiamento. Dimostrare che le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo vogliono e possono votare è il primo passo per farlo». (S.B.)

Ringraziamo l’ANFFAS di Modica (Ragusa) per la segnalazione.

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile il documento sul referendum in linguaggio facile da leggere, realizzato dall ANFFAS di Udine. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.

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