Disabilità: un dono nella scuola e nella società
È questo l’obiettivo fondamentale, tutto declinato su un nuovo “Umanesimo di Cultura della Disabilità”, cui punta il Progetto “Triangol-Azione”, condotto dal Forum delle Associazioni Familiari, tramite interviste, raccolte di dati, informazioni e “focus group”, che hanno coinvolto le scuole di ben sedici Regioni italiane e i cui risultati sono stati presentati qualche settimana fa a Roma
Una “triangolazione” tra disabilità, scuola e società
Si chiama infatti proprio “Triangol-Azione: Azioni associative sulla disabilità, dono nella scuola e nella società”, il progetto condotto dal Forum delle Associazioni Familiari, tramite una serie di interviste, raccolte di dati, informazioni e diciannove focus group, svolti in altrettante scuole su tutto il territorio nazionale, i cui risultati verranno presentati il 29 settembre a Roma, durante il seminario conclusivo dell’esperienza
I disturbi di attenzione e iperattività
Questo il titolo del convegno promosso per il 4 e 5 maggio a Trento dal Centro Studi Erickson, per fornire a insegnanti, clinici e genitori strumenti conoscitivi su una realtà semmpre più diffusa nell’età eveolutiva, anche alla luce delle più recenti novità provenienti dalla ricerca scientifica e dall’esperienza applicativa
La sindrome dei monelli
Si chiama così il docu-film “senza lacrime in primo piano”, che verrà presentato il 9 marzo a Torino, nell’ambito del Piemonte Movie Festival, un’opera nata in tre anni di lavoro, dall’incontro con centinaia di genitori, insegnanti ed esperti, per raccontare l’avventura di Julia, una bambina “iperattiva e disattenta” che farà emozionare e riflettere
Nuove proposte riabilitative per i bambini italiani con disabilità
L’orizzonte della riabilitazione del bambino con disabilità sta profondamente cambiando, grazie soprattutto all’incalzare dei risultati della ricerca scientifica, che mette a disposizione nuove cure e nuove conoscenze, come quelle sulla plasticità cerebrale. Com’è quindi emerso in un recente convegno a Tirrenia (Pisa), centinaia di ricercatori di base e di specialisti della riabilitazione del bambino e dell’adolescente sono uniti nel chiedere a gran voce di applicare anche in Italia un nuovo modello organizzativo, fatto di reti riabilitative regionali specifiche per l’età evolutiva, su cui riversare risorse finanziarie, professionali, terapeutiche, tecnologiche e scientifiche, in grado di dare risposte ai piccoli pazienti, con interventi attuati nei momenti e nei modi giusti, con cure basate sulle evidenze scientifiche e tenendo conto che le esigenze del bambino malato sono completamente differenti da quelle dell’adulto
Irrequietezza motoria, disattenzione e tic dell’età evolutiva
Se ne parlerà il 12 novembre a Milano, nel corso dell’omonimo convegno – rivolto principalmente ai pedagogisti clinici, ma anche ad altri operatori sanitari, insegnanti, educatori e genitori – promosso, in collaborazione con l’ANPEC Lombardia (Associazione nazionale Pedagogisti Clinici), dall’AIST, l’Associazione Italiana Sindrome di Tourette, che si occupa principalmente di questa non rara patologia, dagli sviluppi ancora non completamente noti, detta anche malattia “dei tic multipli e complessi”, o “del cervello sbraitante”
I disturbi specifici di apprendimento vanno compresi e affrontati
Negare, infatti, problemi come la dislessia o la discalculia altro non significa che disconoscere e abbandonare al loro destino proprio quei bambini che avrebbero invece bisogno di maggiori attenzioni. E tuttavia il cammino intrapreso dalla società civile va verso il riconoscimento e il rispetto delle differenze, come stabilito dalla recente Legge 170/10 sui disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico, fortemente voluta da genitori, insegnanti e tecnici, uniti dalla volontà di tutelare il diritto allo studio, la dignità e il futuro di tanti studenti con grandi potenzialità
Dislessia: dopo la legge, bisogna lavorare per cambiare la cultura
Il problema principale, infatti – anche dopo la recente e tanto attesa approvazione della legge sulla dislessia – resta l’incapacità di capire cosa essa sia e come si debba serenamente affrontare, senza pregiudizi, all’interno di un sistema didattico finalmente flessibile alle differenze
Nuovi volumi ad “alta leggibilità”
I volumi ad “alta leggibilità” appartengono alla nuova collana JUNIOR D (Edizioni Angolo Manzoni) e sono resi più accessibili dal nuovo font di caratteri europei, EasyReading, mirato alla dislessia, dalle illustrazioni originali, a colori, e dal CD in mp3 allegato. «Sono libri che si guardano, si ascoltano, che possono “insegnare” a leggere – spiegano i promotori – e quando non si può fare diversamente oppure si è stanchi, si continua sul CD»
I valori dell’integrazione galleggiano su un mare di silenzi
Se infatti va riconosciuto che documenti come la recente Circolare n. 38, prodotta dal Ministero dell’Istruzione, sono importanti, in quanto richiamano efficacemente i valori fondativi dell’integrazione, aggiornati alla luce della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e delle Linee Guida dell’agosto 2009, tutto ciò deve però scontrarsi con i silenzi del Ministero stesso, di fronte alle numerose richieste da oltre un anno ufficialmente avanzate, da parte delle associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie
I benefìci dell’ippoterapia
Vera e propria tecnica riabilitativa, la terapia con il mezzo del cavallo può avere un ruolo fondamentale nel processo di normalizzazione della patologia di una persona con disabilità – motoria, mentale o sensoriale – perché grazie all’alternarsi di gioco e attività fisica, può contribuire a un più corretto sfruttamento delle potenzialità residue e perfino a un notevole incremento delle capacità di una persona. Presentiamo una scheda sulla materia curata per il nostro sito da un centro specializzato in questo settore
Si fa strada la campagna contro gli abusi di psicofarmaci ai bambini
L’ultima adesione all’iniziativa lanciata dal Comitato di Farmacovigilanza Pediatrica “Giù le mani dai Bambini” arriva infatti dall’UNP (Unione Nazionale Pediatri), che si aggiunge a numerose altre organizzazioni. Secondo Teresa Mazzone, presidente dell’UNP, la controversa “Sindrome da Iperattività” (ADHD) va intesa «come “sintomo e spia” di un disagio più profondo, che non si risolve certo medicalizzando il bambino con psicofarmaci»
La cura e la promozione della salute psichica del bambino
Solo attraverso collaborazioni tra i diversi settori che concorrono al suo sviluppo (neuropsichiatria infantile, scuola, contesti sociali di appartenenza), si può perseguire la salute mentale del bambino, sperimentando anche nuove modalità di organizzazione che appaiono sempre più necessarie. Se ne parlerà a Milano il 6 marzo, nel corso di un convegno promosso dall’IRCCS “E. Medea”-Associazione La Nostra Famiglia
A scuola si va per studiare!
E non per essere sottoposti a screening o a presunte diagnosi, ciò che troppo spesso ha coinvolto bambini definiti come “troppo agitati o distratti”, sin troppo sbrigativamente ritenuti affetti dalla cosiddetta Sindrome ADHD. Ora lo dichiara anche una Circolare Ministeriale inviata a tutte le Direzioni Scolastiche Regionali, ove si stabilisce tra l’altro che il processo di rilevazione della sindrome non possa essere effettuato attraverso la somministrazione nelle scuole di test diagnostici o questionari. Si chiede inoltre di segnalare eventuali interventi all’insegna degli psicofarmaci promossi nelle scuole da associazioni non qualificate. Soddisfazione espressa dal Comitato “Giù le Mani dai Bambini” che da tempo chiedeva un intervento su questi problemi
Progressi dalla ricerca sull’X-fragile
Sono i risultati di uno studio multicentrico finanziato dalla Fondazione Telethon e coordinato presso l’Università Cattolica di Roma, che tramite la somministrazione di un farmaco migliorerebbe la situazione dei bambini con ADHD (Deficit dell’Attenzione e Iperattività) affetti da questa sindrome, la seconda causa più frequente di ritardo mentale dopo la sindrome di Down
La medicalizzazione della scuola è un grave pericolo
L’allarme è stato lanciato dall’associazione “Giù le Mani dai Bambini” di fronte ad organismi composti da sedicenti esperti che promuoverebbero anche nelle scuole l’uso di psicofarmaci come il Ritalin e il Prozac tra i bambini affetti da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD). Ampio anche dal mondo accademico e politico il sostegno alla denuncia di “Giù le Mani dai Bambini”
Alcuni dati preoccupanti sui disturbi mentali giovanili
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel giro di pochi anni il carico di disabilità legato ai disturbi mentali nei giovani potrebbe aumentare consistentemente. E anche altre ricerche, alcune delle quali svolte in Italia, confermano queste preoccupazioni. Sembrano destinate ad aumentare soprattutto le depressioni, mentre già oggi i disturbi del comportamento alimentare sono tra le malattie psichiatriche di cui si muore di più al mondo
Disturbi dell’attenzione e iperattività: la clinica e l’evoluzione
Un convegno a Roma il 17 e 18 novembre che vedrà la partecipazione di numerosi relatori dall’Italia e dall’estero, impegnati a presentare tutti gli aggiornamenti clinici, sanitari, psicologici e sociali riguardanti le persone affette da ADHD, il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività
Difendiamo i nostri figli da terapie non appropriate
C’è l’esigenza di proteggere i bambini dall’esecuzione nelle scuole – più o meno coatta o fortemente consigliata – del test per sindrome da iperattività e deficit di attenzione (ADHD) e dalla successiva somministrazione di psicofarmaci, potenzialmente pericolosa e molto discussa in età evolutiva. Nei giorni scorsi la Regione Piemonte ha approvato una legge sulla materia molto chiara e innovativa
Quella delibera sul Ritalin è sbagliata!
È da molto tempo al centro delle polemiche il farmaco Ritalin, usato nella terapia dei bimbi con sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione (ADHD), soprattutto dopo che l’Agenzia Italiana del Farmaco si è espressa per un suo impiego anche nel nostro Paese. Molti sono i commenti preoccupati ed ora c’è anche una petizione del Comune di Napoli contro una Delibera della Regione Campania