Disabilità intellettive: accedere ai luoghi pubblici senza incontrare ostacoli

Partner spagnoli, romeni e italiani animano il progetto “Mind Inclusion”, finanziato dal programma europeo “Erasmus Plus”, la cui versione “3.0” si è avviata nel settembre scorso, con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente la versione precedete, sempre cioè puntando a formare educatori e assistenti sociali da una parte, gestori dei luoghi pubblici dall’altra, anche tramite le nuove tecnologie e diffondendo in tal modo il diritto di ogni persona con disabilità intellettiva ad accedere ai luoghi pubblici senza incontrare ostacoli, tramite l’abbattimento di barriere fisiche e cognitive

"Mind Inclusion"

Partecipanti a uno degli incontri del progetto “Mind Inclusion”

Ci eravamo già occupati a suo tempo di Mind Inclusion 2.0, progetto gestito come capofila dalla Cooperativa veneta Margherita dal 2018 al 2021, che aveva portato allo sviluppo di una metodologia di lavoro per i professionisti del sociale (educatori, operatori socio-sanitari, psicologi), attivi nell’àmbito delle disabilità intellettive, per meglio supportare l’inclusione sul territorio e nei luoghi da tutti frequentati, quali bar, ristoranti o piscine. Altro risultato era stato poi la realizzazione della app Mind Inclusion (scaricabile su Google Play a questo link), utile alle persone con disabilità per mappare, trovare e recensire i luoghi accessibili e inclusivi.

Dal settembre scorso è iniziata la fase Mind Inclusion 3.0, finanziata anch’essa dal programma europeo Erasmus Plus, come la precedente versione, che ha come capofila Polibienestar, spin-off dell’Università spagnola di Valencia e che punta a sviluppare nuove opportunità formative, anche in modalità digitale flessibile, oltre a concrete attività di inclusione sul territorio attraverso l’utilizzo della citata app.
«Il punto di partenza di Mind Inclusion 3.0 – spiegano dalla Cooperativa Margherita, partner anche di questa versione del progetto – è sempre lo stesso: le persone con disabilità intellettive incontrano spesso difficoltà e barriere psicologiche nell’accesso ai luoghi pubblici. Per contrastare questo disagio, anche gli operatori, gli educatori e gli assistenti sociali che li affiancano devono essere correttamente formati, pure utilizzando supporti basati sull’ICT [Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, N.d.R.]. Analogamente si è deciso di fare con i gestori dei luoghi pubblici, cercando di coinvolgerli maggiormente per comprenderne i punti di vista e sostenerli in un processo di eliminazione di barriere sia fisiche che cognitive. Si è attivato quindi un processo di co-creazione, sia con i professionisti del sociale che con i gestori, per sviluppare insieme una piattaforma web innovativa con contenuti e informazioni che contribuiranno al coinvolgimento sostenibile e inclusivo delle persone con disabilità nelle comunità».

Fino a questo momento, nei Paesi europei coinvolti nel progetto sono stati organizzati vari incontri con educatori e gestori durante i quali è stato appunto presentato Mind Inclusion 3.0 e raccolti i loro bisogni formativi per la creazione della piattaforma e-learning.
Altre azioni verranno realizzate nei prossimi mesi, portando a uno sviluppo dei contenuti da inserire nella piattaforma stessa e attraverso una formazione europea che riunirà in Romania gestori e professionisti da Italia, Romania e Spagna.
In ogni territorio, infine, verranno organizzate attività specifiche per testare l’efficacia del progetto e aumentarne la diffusione.

Oltre a Polibienestar e a Margherita, gli altri partner sono Confartigianato Vicenza, l’italiana Socialit Software e Consulting, la spagnola Fundación INTRAS e l’organizzazione rumena ProAct Suport.
«Mind Inclusion 3.0 – sottolinea Michela Saretta, project manager per la Cooperativa Margherita – ci dà la possibilità di lavorare a livello europeo anche per l’accessibilità cognitiva delle persone con disabilità intellettive. Molto spesso, infatti, l’attenzione viene riposta sull’accessibilità fisica e le barriere architettoniche, escludendo in tal modo dal percorso di inclusione sociale una buona parte delle disabilità. Speriamo invece che anche grazie a questo progetto si diffonda la difesa del diritto di ogni persona di poter accedere ai luoghi pubblici senza incontrare ostacoli, avendo anche un buon tempo libero nel territorio in cui si vive». (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Ufficio Stampa Cooperativa Margherita (Daria Maule), daria.maule@cooperativamargherita.org.

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo