Lo Stadio Adriatico di Pescara, vera “trappola” per le persone con disabilità

«Siamo nuovamente costretti a denunciare la gravissima situazione relativa alle barriere architettoniche dello Stadio Adriatico di Pescara. Negli ultimi mesi, infatti, sono due i ragazzi in carrozzina che proprio a causa delle barriere sono rovinosamente caduti, ma nemmeno questo sembra interessare amministratori e tecnici che devono occuparsene. È forse necessario davvero che accada qualcosa di veramente grave e irreparabile per poter ripristinare l’accessibilità?»: a denunciarlo è Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo

Claudio Ferrante, Stadio Adriatico di Pescara

Claudio Ferrante nello spazio a dir poco disconnesso, antistante l’ingresso dello Stadio Adriatico di Pescara

«Siamo nuovamente costretti a denunciare la gravissima situazione relativa alle barriere architettoniche dello Stadio Adriatico di Pescara. Negli ultimi mesi, infatti, sono due i ragazzi in carrozzina che proprio a causa delle barriere sono rovinosamente caduti, ma nemmeno questo sembra interessare amministratori e tecnici che devono occuparsene. È forse necessario davvero che accada qualcosa di veramente grave e irreparabile per poter ripristinare l’accessibilità?»: a denunciarlo è Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, che già negli anni scorsi aveva segnalato anche su queste pagine la situazione non certo favorevole per le persone con disabilità che intendano recarsi allo Stadio Adriatico di Pescara.

A proposito dell’episodio che ha coinvolto i due ragazzi in carrozzina, «essi – spiega Ferrante – sono caduti proprio nella zona relativa alla Tribuna Majella, ovvero quella deputata all’ingresso dei tifosi con disabilità. Sul marciapiede antistante l’ingresso Majella, infatti, esiste uno scivolo completamente sconnesso che crea pericolo, sia nella salita che nella discesa, e all’interno dello stadio le radici dei pini hanno sollevato l’asfalto creando pericolosissimi dislivelli. Durante il percorso, inoltre, si sono create delle buche pericolose non solo per le persone che si muovono in carrozzina, mentre i tombini non allineati all’asfalto e soprattutto le griglie rotte creano vere e proprie trappole per i tantissimi cittadini in situazione di fragilità. Non ultimi, ma ugualmente pericolosi, si rinvengono cavi della corrente elettrica senza le necessarie protezioni».

«Non ci sono più scuse! – conclude il Presidente delle Carrozzine Determinate -: la situazione in cui versa lo stadio e gli ultimi episodi di incidenti all’ingresso sono noti, ma nessuno interviene! Chiediamo pertanto al sindaco Carlo Masci e all’assessora comunale allo Sport Patrizia Martelli di intervenire con urgenza per la sistemazione dell’intera area, sperando di non dover attendere due anni, come sta accadendo per l’ascensore del Palazzo ex INPS del Comune di Pescara». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: carrozzinedeterminate@hotmail.it.

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