Opinioni

Informazione: un passo avanti e uno (o due?) indietro

Informazione: un passo avanti e uno (o due?) indietro

Adottando titoli in cui si denunciano «sordi e ciechi che parlano al telefono», l’intento moralizzatore (denunciare dei “reali falsi invalidi”) «ha come contraltare – scrive Andrea Pancaldi – il rinforzare un pregiudizio o comunque una visione distorta e non aggiornata delle potenzialità e capacità di una persona con disabilità»

Intervenire subito, quando viene limitata l’inclusione

Intervenire subito, quando viene limitata l’inclusione

«Quando si verifica una situazione che limita il positivo evolversi dei processi di inclusione e di sviluppo degli alunni con disabilità – scrive Giorgia Zavalloni – è necessario intervenire subito. E in generale quel che serve è una rivisitazione dei compiti dei diversi livelli dell’Amministrazione Scolastica e, soprattutto, uno sforzo coraggioso per avviare il processo di valutazione della qualità dell’inclusione scolastica»

Un vantaggio nello svantaggio?

Giusy Versace mentre danza con Raimondo Todaro a "Ballando con le stelle"

Avevamo lasciato Giusy Versace nell’estate scorsa, con il suo ultimo record nell’atletica leggera paralimpica, l’ottavo titolo nazionale dei 100 metri. Ora ci sta sorprendendo ancora, ma questa volta in una veste nuova, colorata e versatile, a tempo di musica, nel programma di Raiuno “Ballando con le stelle”, durante il quale, scrive Laura Sandruvi, «nel suo svantaggio non trovo alcun vantaggio, né di tipo meccanico, né di tipo psicologico»

E le “stelle” (di Brescia) stanno a guardare…

E le “stelle” (di Brescia) stanno a guardare…

«Talvolta – scrive Giulio Nardone, vicepresidente dell’INMACI (Istituto Nazionale per la Mobilità Autonoma di Ciechi e Ipovedenti) – le stelle sono troppe, come quelle che si attribuiscono molti alberghi che a termini di legge dovrebbero addirittura essere dichiarati inagibili, per il fatto di non avere neppure preso in considerazione l’idea di eliminare le barriere senso-percettive»

Servirà a educare chi “bara” ai parcheggi?

Uno dei tanti casi di veicoli che abusivamente occupano ogni giorno, in ogni parte d'Italia, i parcheggi riservati alle persone con disabilità

È nato in Facebook un gruppo “nutrito” dalle foto di veicoli beccati sui parcheggi per persone con disabilità, senza alcun contrassegno in evidenza sul cruscotto. «In pochi giorni – scrive Franco Bomprezzi – il gruppo ha raggiunto oltre 250 iscritti, residenti in varie città italiane, perché il fenomeno è diffuso ovunque, con le medesime caratteristiche di insensibilità e ignoranza, di mancanza di rispetto, spesso ai limiti della strafottenza»

Quel che si fa a Brescia per l’accessibilità

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo una lettera di Federico Manzoni, assessore alle Politiche della Mobilità e ai Servizi Istituzionali del Comune di Brescia, che elenca una serie di azioni in corso nella città lombarda, in favore del diritto alla mobilità delle persone con disabilità, rispondendo a un nostro articolo in cui avevamo tra l’altro denunciato l’imbarazzante vicenda di un albergo a cinque stelle dai bagni inaccessibili

Non risorga il pregiudizio del lavoro come assistenza

«Mentre infatti arrivano pessime notizie sull’attuazione della Legge 68/99 e mentre si tenta di mettere a punto, molto lentamente, altri strumenti per il collocamento, “voci di palazzo” – scrive Simone Fanti – riferiscono che si vorrebbe fare rientrare la stessa Legge 68/99 all’interno delle politiche sociali, facendo così ancora una volta riemergere l’idea che si dia lavoro alle persone con disabilità come fosse assistenza sociale. Che grave passo indietro!»

Nessuno può restare indifferente

«Il buonsenso suggerisce che nessuno può restare indifferente dinanzi ai drammatici fatti che accadono quotidianamente nella Repubblica Democratica del Congo». Lo scrive Salvatore Cimmino, in partenza per un Centro Riabilitativo del Paese africano, cui porterà in dono 10 metri cubi di ausili. E il quadro tratteggiato dal nuotatore amputato, già protagonista di tante imprese, per una società “senza barriere e senza frontiere”, è simile a quello di tanti altri Paesi del mondo

Malattie Rare: non sia più alibi la mancanza di risorse

«Il Piano Nazionale Malattie Rare 2013-2016 – viene sottolineato dalla Consulta Nazionale delle Malattie Rare – dichiara esplicitamente la mancanza di finanziamenti propri, ma la mancanza di risorse non può più essere assunta come alibi, per non dare le cure necessarie ai Malati Rari; è una questione di civiltà e di rispetto nei confronti di persone che certamente non hanno scelto di nascere con una delle 8.000 anomalie genetiche rare conosciute»

Non occorre il Nobel per l’Economia!

«Non occorre il Nobel per l’Economia – scrive Franco Bomprezzi – per capire il meccanismo perverso e beffardo in base al quale se verrà inasprita la tassazione sulle Fondazioni di origine bancaria, come prevede il Disegno di Legge di Stabilità, a farne le spese saranno soprattutto le Associazioni del Terzo Settore, i Comuni e, in ultima analisi, le persone più fragili ed esposte, come ad esempio quelle con disabilità, gli anziani, i bambini e via elencando»

Quei fondi vanno usati per il sociale e non vanno sprecati

«L’aumento di 50 milioni di euro del Fondo per le Non Autosufficienze – scrive Salvatore Usala, segretario del Comitato 16 Novembre – è chiaramente insoddisfacente, ma apprezziamo comunque la buona volontà. Ora, però, bisognerà “dare gambe” affinché le Regioni non sprechino i fondi con spese distorte e fuori dal sociale. E a tale scopo abbiamo predisposto anche una nostra specifica proposta»

Diritti esigibili? Non esattamente…

«Perché i diritti siano realmente esigibili – scrive Gianfranco Vitale – essi devono esistere in concreto e non in astratto. Ma noi viviamo in un Paese la cui legislazione in materia di handicap probabilmente non ha eguali al mondo. Unico “piccolo” inconveniente è che quasi nessuna legge viene effettivamente applicata e il fatto stesso di riconoscere alle persone con disabilità diritti e dignità solo se finanziariamente sostenibili, è una vera aberrazione»

Non si può fermare la corsa al futuro di Markus Rehm

Secondo alcuni, i miglioramenti di Markus Rehm, ventiseienne tedesco saltatore in lungo, nuova icona dello sport paralimpico, «sono troppo veloci e troppo ampi, perché quella protesi lo avvantaggia». «Sembra – scrive Claudio Arrigoni – di rivivere la vicenda di Oscar Pistorius, bloccato prima delle Olimpiadi di Pechino 2008, poi ammesso a Londra 2012. Spiace perciò che ci sia ancora chi si ostina a stare seduto e a voler fermare la corsa al futuro»

Il bambino che parlava con la luce

«Il libro di Maurizio Arduino “Il bambino che parlava con la luce. Quattro storie di autismo” – scrive Gianfranco Vitale – è la testimonianza, resa in modo facilmente comprensibile anche ai non addetti ai lavori, della difficile ricerca di un percorso tutto da costruire, mantenendosi umili, nutrendosi anche di dubbi e sapendo che tutti abbiamo molto da imparare dagli altri, a partire proprio da ciò che ci dicono gli sguardi e le parole delle persone autistiche»

La maratona di Martina

«Scrivere un libro è un po’ come correre una maratona», dice Martina Fuga nel suo libro “Lo zaino di Emma”, citando Haruki Murakami, ma questa “maratona”, in cui racconta la vita della figlia Emma, bimba con sindrome di Down, le è riuscita particolarmente bene, «senza moralismi, senza una verità da imporre e neppure un merito speciale da vantare», come scrive Franco Bomprezzi

Abolizione delle Province e alunni con disabilità

«Se lo Stato e le Regioni – scrive Salvatore Nocera – non provvederanno immediatamente a ridisegnare la ripartizione delle competenze provinciali, di cui l’entrata in vigore della cosiddetta “Legge Delrio” rivoluzionerà il quadro, con il prossimo anno scolastico potremmo assistere a un pesante caos amministrativo, con gravissimi danni per gli alunni con disabilità e per le loro famiglie»

La diversità che fa paura e il male “di convivere”

Proprio oggi, quando cioè parla per la prima volta pubblicamente il ragazzo vittima a Napoli delle sevizie che gli causarono gravi lesioni, terribile fatto di cronaca che tanto scalpore fece una ventina di giorni fa, riflettiamo “a mente fredda” su quanto ancora la “diversità” faccia paura e sulla necessità di «curare il male “di convivere” – come scrive Tania Sabatino – ridefinendo le relazioni con l’altro da sé e creando un nuovo senso di comunità»

Nomenclatore, ossia come rottamare le persone con disabilità

Si rivolge direttamente al Presidente del Consiglio e ai Ministri coinvolti nel settore, questa lettera aperta centrata sulla mancata revisione del Nomenclatore Tariffario, per ricordare come «le norme che regolano la fornitura dei presìdi sanitari o delle tecnologie compensative abbiano un impianto vecchio che genera sprechi e spesa sanitaria non più congruenti con la qualità della vita delle persone con disabilità, uccidendo inoltre la possibilità di fare impresa in Italia»

Perché il Piano delle Malattie Rare è un’occasione mancata

«Sono numerose – secondo Claudio Buttarelli, presidente del MIR (Movimento Italiano dei Malati Rari) – le criticità del Piano Nazionale Malattie Rare 2013-2016, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, un Piano rilasciato con troppa fretta, dopo lunghi anni di gestazione, e che di fatto rimane sostanzialmente privo di obiettivi concreti da raggiungere, di responsabili certi che li garantiscano, e che soprattutto è “orfano” di risorse economiche»

Quel taglio significa totale privazione della dignità

«Quel taglio di 100 milioni al già insufficiente Fondo per le Non Autosufficienze, proposto nel Disegno di Legge di Stabilità, nasconde la totale privazione di dignità di vita, se non della stessa vita, di molti di noi»: lo scrive Pietro Pellillo, persona con grave disabilità, ammalata di sclerosi laterale amiotrofica, rivolgendosi direttamente al presidente del Consiglio Renzi