Karate per tutti: l’educazione attraverso il movimento

I partecipanti al corso di karate che prenderà il via il 3 maggio a Roma – a cura dell’Associazione Roma 2000, con il supporto psicologico sia per i praticanti che per le famiglie, fornito da una professionista – potranno praticare la popolare arte marziale con un maestro della Federazione del CONI non vedente sesto dan (sei gradi dopo la cintura nera), unico in Italia e in Europa. Un’iniziativa utile anche come momento di crescita, confronto, conoscenza e autonomia e per migliorare la vita di relazione

Karateka in azionePrenderà il via con una prima lezione dimostrativa, mercoledì 3 maggio a Roma, presso il Centro Regionale per Ciechi e Ipovedenti Sant’Alessio, il corso di karate denominato Karate per tutti. L’arte marziale in aiuto alle diversità. Educazione attraverso il movimento, promosso dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Roma 2000 ONLUS, in collaborazione con la Sezione di Roma dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti).

Durante tale progetto, i partecipanti potranno praticare la popolare arte marziale con un maestro della Federazione del CONI non vedente sesto dan (sei gradi dopo la cintura nera), unico in Italia e in Europa.
«Non ci sono pericoli nella pratica – spiegano i promotori dell’iniziativa – perché il contatto e le tecniche sono controllate e alla base di ogni allenamento vi è una grande preparazione fisica e mentale. Infatti, nel karate esistono i kata che sono combattimenti figurati nei quali si eseguono tecniche di combattimento che poi si applicano sugli avversari controllando la forza senza che nessuno si faccia male. Ed esiste anche la possibilità, dopo una pratica adeguata, di conseguire la cintura nera e di partecipare a campionati a vari livelli, sia nazionali che internazionali».

Da segnalare – fatto non secondario – che l’iniziativa sarà seguita e sostenuta da un supporto psicologico sia per i praticanti che per le famiglie, a cura della psicologa Serena De Felice, che spiegando gli obiettivi del progetto, dichiara che si intende «promuovere e favorire un sano sviluppo psicofisico dei ragazzi e delle ragazze; incentivare la vita di gruppo come momento di crescita, confronto, conoscenza e autonomia; sviluppare, attraverso le attività, competenze che migliorino la vita di relazione; promuovere e diffondere una cultura dello “sport pulito”; dare spazio a momenti di crescita della cultura della legalità, a partire da un corretto rapporto con sé e gli altri e dal rispetto delle norme e delle regole; stimolare, infine, la conoscenza di se stessi e del proprio corpo nello spazio». (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione: tel. 328 6197225 (Roberto Remoli), tel. 320 7938496 (Serena De Felice), info@studiodefelice.org.
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