Una porta aperta sul mondo del bambino con disabilità visiva

«La disabilità visiva in età evolutiva richiede da subito un approccio diagnostico e ri-abilitativo inter e multidisciplinare, che necessita non solo della stretta collaborazione di diverse figure professionali, ma anche della condivisione tra enti e strutture, che nei diversi contesti si occupano dei numerosi aspetti relativi alla crescita e allo sviluppo neuropsichico del bambino con difficoltà visiva»: partiranno da questo concetto i lavori del workshop “Non solo occhi per crescere. Vedere, guardare e comprendere. 0-3 anni”, promosso per domani, 22 giugno, a Pavia, dalla Fondazione Mariani

John Bramblitt, 1971

Il dipinto del 1971 del pittore cieco americano John Bramblitt, scelto come immagine-simbolo del workshop di Pavia

Non solo occhi per crescere. Vedere, guardare e comprendere. 0-3 anni. Dialogo tra famiglia e professionisti: una porta aperta sul mondo del bambino con disabilità visiva: è questo il titolo del workshop in programma per domani, 22 giugno, a Pavia, presso l’Aula Berlucchi della Fondazione Mondino (ore 8.30-18), organizzato dalla Fondazione Pierfranco e Luisa Mariani di Milano (impegnata sul fronte della neurologia infantile), in collaborazione con la Fondazione ospitante (Istituto Neurologico Nazionale – IRCCS Fondazione Mondino).
L’appuntamento si avvarrà del patrocinio dell’AITNE (Associazione Italiana Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva), della SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), di ANUPI-TNPEE (Associazione Nazionale Unitaria Terapisti della Neuro e Psicomotrictà dell’Età Evolutiva Italiani) e dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti).

«L’incontro – spiegano dalla Fondazione Mariani – sarà centrato sulla recente pubblicazione di Non solo occhi per crescere. Vedere, guardare e comprendere. 0-3 anni, guida voluta per imparare a conoscere più da vicino i bambini con disordine visivo, rivolta in primo luogo alle famiglie. Infatti, proprio come quell’opuscolo – nato dalla collaborazione tra la nostra Fondazione, il Centro di Neuroftalmologia dell’Istituto Neurologico Nazionale IRCCS Mondino di Pavia e la Fondazione  Hollman di Cannero Riviera (Verbano-Cusio-Ossola) – il workshop si propone di condividere e divulgare l’esperienza maturata “sul campo” nel corso degli anni presso i due Centri di Riabilitazione, relativamente alla presa in carico e cura del bambino con deficit visivo, oltreché di promuovere una maggiore armonia di interventi, potenziando la rete assistenziale tra la famiglia e i professionisti della salute e le figure educative operanti nel sociale».
«La disabilità visiva in età evolutiva – aggiungono – richiede sin da subito un approccio diagnostico e ri-abilitativo inter e multidisciplinare, che necessita non solo della stretta collaborazione di diverse figure professionali, ma anche della condivisione tra enti e strutture, che nei diversi contesti si occupano dei numerosi aspetti relativi alla crescita e allo sviluppo neuropsichico del bambino con difficoltà visiva. Le strutture sanitarie sono il primo luogo dove le famiglie arrivano per ricevere risposte ai numerosi dubbi sulla problematica visiva del figlio e sul “come” e “cosa” fare nella pratica quotidiana, per accompagnarne la crescita; nel corso del tempo, però, si è maturata l’opinione sempre più salda che l’approccio al bambino con disabilità visiva debba coinvolgere più figure professionali le quali non si occuperanno solo di favorirne lo sviluppo funzionale attraverso interventi ri-abilitativi diretti, ma anche di svolgere azioni indirette, mediante il continuo scambio tra le diverse realtà coinvolte, trasferendo in particolare alla famiglia e a ulteriori contesti di vita, ciò che il bimbo ha precedentemente sperimentato in ambito ri-abilitativo. In tal senso, particolarmente preziosa, durante la giornata, sarà la testimonianza di alcuni genitori, occasione di conoscenza e condivisione di esperienze personali realizzate in famiglia e di emozioni vissute assieme al bambino».

La giornata – che vedrà coinvolto anche l’IIT di Genova (Istituto Italiano di Tecnologia), nuovo partner sul “campo” della Fondazione Mariani – costituirà anche un importante momento informativo sullo stato dell’arte della ricerca scientifica, per fini di sviluppo tecnologico, come contributo volto al potenziamento di innovativi strumenti riabilitativi da utilizzare in àmbito terapeutico.
E da ultima, ma non ultima, la tavola rotonda conclusiva (Le Associazioni delle famiglie insieme per fare rete), servirà a far circolare le varie idee sugli argomenti proposti e a discutere su eventuali necessità operative riguardanti il contesto territoriale, a partire dalla realtà pavese. (S.B.)

A questo link è disponibile il programma completo del workshop. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@fondazione-mariani.org.

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