Risultati della ricerca

Stai visualizzando i risultati della ricerca di "isee 2015"

Non si tocchino i risparmi, per pagare le spese di assistenza!

Non si tocchino i risparmi, per pagare le spese di assistenza!

Era il 2015, quando una Delibera del Comune di Milano – analoga a quella di altri Comuni della Lombardia – aveva chiesto alle persone con disabilità e ai loro familiari di “consumare” i propri risparmi, per pagare le spese di assistenza, prima che l’Ente Locale potesse attuare un proprio intervento integrativo. Ora, dopo che un anno fa il TAR di Milano aveva stabilito l’illegittimità di quel provvedimento, il Consiglio di Stato ha posto la parola fine alla vicenda, confermando quella Sentenza del TAR, ciò che viene commentato con soddisfazione dalla Federazione LEDHA

Una storia, tra tante, di “ordinario” abbandono

Una storia, tra tante, di “ordinario” abbandono

«Claudio è destinato ad una vita complessa e densa di sofferenza e tuttavia sa ancora sorridere. La sua famiglia e sua sorella, soprattutto, hanno diritto a momenti di serenità e devono poter credere in una società attenta alla disabilità e alle Istituzioni che devono essere qualificate, efficaci e rispettose dei più deboli»: l’Associazione Autismo Abruzzo racconta la storia di “ordinario” abbandono e di “dimenticanza” da parte di chi “dovrebbe ma non fa”, riguardante un bimbo con grave disabilità, la madre e la sorella. Una storia, purtroppo, sin troppo simile a tante altre

La FISH e l’annuncio di un “Codice delle disabilità”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

«Pur apprezzando ogni prospettiva volta a rilanciare i diritti umani delle persone con disabilità, ci permettiamo di ricordare che la relativa Convenzione ONU è stata ratificata nel 2009 dal nostro Paese e rappresenta già il caposaldo e il riferimento per qualsiasi politica e produzione normativa che con quella devono essere congruenti»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, commentando l’annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di voler promuovere un “Codice delle disabilità” in cui concentrare tutte le norme in materia

La disabilità e le 5.426 parole: Ministero sì, no, forse, boh!

La disabilità e le 5.426 parole: Ministero sì, no, forse, boh!

Erano state esattamente 5.426, le parole dedicate alla disabilità nei programmi dei vari partiti, prima della tornata elettorale del 4 marzo. Poi è arrivato il Governo, e con esso il Ministero per la Famiglia e le Disabilità, rispetto al quale Andrea Pancaldi ha navigato in rete per circa cinque settimane, cercando le opinioni espresse su questa novità, da parte di persone con disabilità, familiari, associazioni, politici, giornalisti e altri operatori. Il risultato è l’approfondimento che qui presentiamo

Servizi sociali e sociosanitari: i Comuni devono compartecipare alle spese

Servizi sociali e sociosanitari: i Comuni devono compartecipare alle spese

Rette nei servizi sociali e sociosanitari: i Comuni non possono eludere o modificare la normativa sull’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), nemmeno adducendo la scarsità di risorse, al fine di non compartecipare alla spesa. Lo ha stabilito una recente Sentenza del TAR delle Marche, riguardante in realtà tutti i servizi sociali e sociosanitari rivolti a persone non autosufficienti

Il Contratto di Governo e le persone con disabilità

Il Contratto di Governo e le persone con disabilità

Leggendo la bozza del “Contratto per il Governo di Cambiamento” fra Lega e Movimento 5 Stelle, che dovrebbe guidare l’azione del prossimo Esecutivo, concentriamo la nostra attenzione sui passaggi che riguardano la disabilità. Non sono poche le incertezze, le incongruenze e le lacune che si sarebbero potute evitare su un tema che riguarda milioni di persone e su cui già esistono vari provvedimenti che attendono di essere applicati

Le Istituzioni, la presa in carico e il progetto di vita: una Delibera Regionale

Le Istituzioni, la presa in carico e il progetto di vita: una Delibera Regionale

Se è importante sapere quanti fondi vengono stanziati per i servizi rivolti alle persone con disabilità, non lo è di meno essere informati sui percorsi attraverso i quali avviene la presa in carico delle stesse da parte delle Istituzioni. A tal proposito, va letta con attenzione una Delibera della Giunta Regionale Toscana, nella quale, come scrive Simona Lancioni, «sono condivisibili i richiami alla Convenzione ONU, come quelli alla centralità della persona e alla personalizzazione degli interventi, ma solo il tempo consentirà di misurare la distanza, o la vicinanza, tra la carta e la realtà»

L’ANFFAS e la Giornata del 3 Dicembre: meglio i fatti delle parole

Assume sempre maggiore centralità la partecipazione attiva delle persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo, nella vita associativa dell'ANFFAS. Nella foto di repertorio, un gruppo di partecipanti a un incontro della Piattaforma Italiana Autorappresentanti In Movimento “Io Cittadino!”, promossa dall'ANFFAS (in primo piano, secondo da sinistra, Roberto Speziale, presidente nazionale dell'ANFFAS)

«Andando oltre le consuete parole celebrative, vogliamo dare un segno tangibile di concretezza nell’àmbito dei diritti delle persone con disabilità e della promozione di una società realmente inclusiva con pari opportunità per tutti»: così l’ANFFAS spiega la scelta di celebrare il 3 Dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, con due eventi a Roma, ovvero un convegno domani, 1° dicembre, sull’applicazione della Legge sul “Durante e Dopo di Noi” e la presentazione, il 2 dicembre, di un nuovo progetto, sul diritto di decidere in autonomia da parte delle persone con disabilità

Senza assistenza personale non c’è vita indipendente

Stati Uniti: una delle prime pubbliche manifestazioni per la Vita Indipendente delle persone con disabilità, tra Anni Sessanta e Anni Settanta

Secondo ENIL Italia, che guarda con grande interesse ai passi legislativi sulla materia in Umbria, «per le persone con gravi disabilità l’assistenza personale continua ad essere l’elemento principale per la realizzazione della vita indipendente. Senza di essa, infatti, serve a poco abbattere le barriere, rendere accessibili i mezzi pubblici, adattare le case, le scuole, i luoghi pubblici o quelli di lavoro: ci sarà sempre chi non potrà fruirne per mancanza di assistenza personale o che potrà farlo solo con modalità discriminanti, specie se quell’assistenza non sarà autogestita»

Tutti guardano a quel cantiere aperto sulla vita indipendente

Tutti guardano a quel cantiere aperto sulla vita indipendente

Mentre ovunque nel Paese cresce il dibattito sulla vita indipendente delle persone con disabilità, in Umbria l’attenzione è massima, alla vigilia dell’emanazione della prima Legge Regionale di settore, accendendo il dibattito sul concetto stesso di vita indipendente e di autodeterminazione, oltreché sull’utilizzo dei fondi previsti, con l’intervento anche delle maggiori Federazioni e Associazioni Nazionali di persone con disabilità

Disabilità in Sicilia: molto fumo, ma poche e confuse idee

Disabilità in Sicilia: molto fumo, ma poche e confuse idee

Tanti provvedimenti normativi sulla disabilità, nel giro di soli novanta giorni, presumibilmente dettati dal clamore mediatico sollevato da una vicenda di qualche mese fa, che oltretutto, come denuncia l’ANFFAS Sicilia, «anziché produrre aiuti concreti per tutte le persone con disabilità e loro famiglie, hanno finito per creare tanta confusione in un sistema già confuso e approssimativo di suo». Per questo la stessa ANFFAS Sicilia, insieme a varie altre organizzazioni, ha chiesto urgentemente una circolare di chiarimento sui tanti punti «farraginosi e incongruenti» delle nuove norme

Il diritto di vivere eguali

Il diritto di vivere eguali

«Protagonisti Noi», ovvero «Rivendichiamo il nostro essere parte integrante della società e il nostro diritto alla pari dignità ed eguaglianza, per liberare il nostro diritto di vivere eguali, decidere come, dove, quando e con chi vivere»: era stato questo, due anni fa, il messaggio-chiave del manifesto prodotto da ENIL Italia (European Network on Independent Living), per la Giornata Europea della Vita Indipendente del 5 Maggio. Oggi, alla vigilia della quarta edizione di quell’evento, i concetti di allora ci sembrano ancora pienamente validi e per questo li riproponiamo ai Lettori

Famiglie costrette a rinunciare ai servizi

Famiglie costrette a rinunciare ai servizi

«A causa della compartecipazione alle prestazioni sociosanitarie – denuncia Antonio Nocchetti – accade soprattutto al Sud d’Italia che un numero crescente di famiglie rinuncino all’assistenza domiciliare e alla frequenza presso strutture semiresidenziali e residenziali, perché “dall’alto” di un reddito ISEE di poche migliaia di euro all’anno, si trovano impossibilitate a pagare i servizi offerti. Un esempio evidente è rappresentato dalla trasformazione della gratuità in compartecipazione alle spese del trasporto scolastico per gli alunni con disabilità delle scuole superiori a Napoli»

Quanti altri sono i regolamenti comunali illegittimi?

Quanti altri sono i regolamenti comunali illegittimi?

Lo era certamente quello di Vimodrone (Milano), che riteneva sostanzialmente di dover dare fondo ai risparmi delle persone con disabilità, per pagare la retta della Residenza Sanitaria in cui esse risiedono. Infatti, con una Sentenza ritenuta molto importante dalla Federazione LEDHA, il TAR di Milano ne ha dichiarato l’illegittimità, annullandone varie parti importanti

L’accesso ai servizi ai tempi della Convenzione ONU

L’accesso ai servizi ai tempi della Convenzione ONU

Dopo l’entrata in vigore del nuovo ISEE, molti Comuni stanno modificando i loro regolamenti sull’accesso all’insieme dei servizi sociali, spesso dichiarando di fare riferimento alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Ma accade veramente che l’approccio sociale alla disabilità basato sui diritti umani influisca sulla stesura di quei nuovi regolamenti? Se ne parlerà il 23 marzo all’Università di Milano Bicocca, nel corso di un interessante seminario promosso dalla Federazione LEDHA e rivolto prevalentemente ad operatori, supervisori e studenti

L’aspirazione a una vita dignitosa non può più attendere

L’aspirazione a una vita dignitosa non può più attendere

«In un’epoca in cui è cresciuta tra le persone con disabilità e nei loro familiari la consapevolezza che l’orizzonte della propria vita non possa essere limitato alla sola “cura e assistenza”, si assiste – scrive Giovanni Merlo – all’approvazione di una serie di Regolamenti Comunali, conseguenti all’avvento del nuovo ISEE, che tendono a privilegiare la sostenibilità per gli Enti Locali, a scapito di una sostanziale inaccessibilità ai servizi. Ma l’aspirazione a una vita dignitosa da parte delle persone con disabilità non merita di rimanere ancora per troppo tempo sospesa»

Sempre risposte inadeguate sul trasporto a Torino

Un accesso alla ZTL (Zona a Traffico Limitato) di Torino. Secondo l'UICI del capoluogo piemontese, sarebbe quanto meno inopportuno finanziare il Servizio Comunale di Trasporto destinato alle persone con disabilità, tramite le multe per divieto di sosta o per accesso alla ZTL

«Appare inopportuno – secondo l’UICI di Torino – usare i fondi derivanti da multe per divieto di sosta e permessi della Zona a Traffico Limitato (ZTL), per finanziare il Servizio di Trasporti Sostitutivo Comunale, destinato alle persone con disabilità». Secondo tale Associazione, infatti – che evidenzia altri annosi motivi di insoddisfazione – «queste entrate sono assolutamente incerte e non possono dare stabilità al servizio. Inoltre, il ricorso alle risorse della ZTL rischierebbe di peggiorare ulteriormente la considerazione, già scarsa, che i cittadini hanno delle persone con disabilità»

Le risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali

Le risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali

Un’analisi del “Decreto di riparto delle risorse finanziarie del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali per l’anno 2016”, tramite il quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha provveduto, come ogni anno, a suddividere gli stanziamenti approvati dal Parlamento nella Legge di Stabilità dell’anno precedente. Pur con alcuni necessari distinguo, la somma da ripartire tra le Regioni e l’Amministrazione Centrale per il 2016 è stata di poco inferiore a quella relativa al 2015

A mali estremi… si deve ricorrere al Tribunale

A mali estremi… si deve ricorrere al Tribunale

«Siamo molto soddisfatti, anche se crediamo che sarebbe sempre preferibile la strada del confronto a quella delle aule di giustizia. Talvolta, però, non si riesce a raggiungere questo obiettivo e così si deve ricorrere ai Tribunali per ottenere giustizia». Così Marco Faini della LEDHA commenta il provvedimento con cui il TAR della Lombardia ha accolto un ricorso presentato dall’ANFFAS Regionale contro il Comune di Trezzo sull’Adda (Milano), con cui si chiedeva l’annullamento di una Delibera Comunale sulla compartecipazione alla spesa per i servizi diurni dedicati alle persone con disabilità

I regolamenti comunali e la compartecipazione alle spese

I regolamenti comunali e la compartecipazione alle spese

«I Comuni devono applicare quanto previsto dalla normativa nazionale sull’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente)»: è probabilmente questo l’aspetto più importante del provvedimento con cui il TAR della Lombardia, accogliendo un ricorso della Federazione LEDHA, dell’ANFFAS Lombardia e dell’ANFFAS Martesana, ha bocciato il Regolamento di un Comune del Milanese (Vimodrone), che sostanzialmente imponeva alle persone con disabilità di dar fondo ai propri magri risparmi, per pagare le rette delle Residenze (RSD) in cui sono ricoverati