A Bergamo i bambini con sindrome di Down possono godere di un progetto recentemente attivato dagli Ospedali Riuniti del territorio, grazie al quale il loro percorso sanitario viene seguito in modo tale che le visite e gli esami specialistici cui via via vengono sottoposti non si svolgano l’uno indipendentemente dall’altro, bensì presuppongano un lavoro di équipe concordato e coordinato da alcuni referenti incaricati all’interno dell’ospedale stesso, in accordo con il pediatra di libera scelta. Si tratta in sostanza di garantire ai bambini, fin dalla nascita, un percorso intelligente per il monitoraggio della loro salute, realizzato tramite un accesso preferenziale alle strutture e ai servizi specialistici.
La nuova proposta tiene conto che fin dalla nascita queste persone richiedono l’intervento di una serie di specialisti tra cui l’oculista, l’otorinolaringoiatra, il cardiologo, l’ortopedico e il neuropsichiatra infantile e demanda a quest’ultimo, in particolare, il compito di organizzare ogni singolo percorso sanitario e di dialogare con l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) locale.
Il ruolo di tale associazione, qui, è tutt’altro che secondario. È stato infatti grazie all’incontro del policentro ospedaliero con la sezione bergamasca dell’AIPD e con l’ASL del territorio che ha preso vita l’iniziativa qui esposta. In particolare, l’associazione si è fatta promotrice dell’idea, esprimendo così un’esigenza molto sentita dalle famiglie.
Ora l’ambizione è quella di trasformare gli Ospedali Riuniti in un punto di riferimento per le famiglie della provincia. Per cominciare, l’ASL ha distribuito ai pediatri interessati l’elenco degli specialisti che si sono resi disponibili e un documento contenente una “proposta tipo” di percorso diagnostico-evolutivo, a partire dalla quale si dovrebbe arrivare alla stesura condivisa di un vero e proprio calendario personalizzato di esecuzione.
(B.P.)