Dopo la presentazione, nel marzo scorso, del Disegno di Legge n. S 2594, da parte dei senatori Francesco Bevilacqua e Antonio Gentile (Disposizioni per favorire il sostegno di alunni con disabilità), si erano sollevate numerose critiche contro l’ipotesi sintetizzata, forse semplicisticamente, come “privatizzazione del sostegno scolastico alle persone con disabilità” [su tale questione il nostro sito si era soffermato ampiamente. Il nostro ultimo contributo è disponibile cliccando qui, N.d.R.]. Le polemiche erano state tanto forti che lo stesso sottosegretario all’Istruzione Giuseppe Pizza aveva rassicurato le Federazioni delle persone con disabilità che il Governo non avrebbe sostenuto quell’ipotesi normativa [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.].
Ignorando però le diffuse e circostanziate critiche, il 7 giugno scorso alla Camera è stato presentato un altro Disegno di Legge (Atti Camera 4405) pressoché identico (anche nel titolo), a firma del deputato del PdL Giovanni Dima e altri. Il testo è ora stato assegnato alla Commissione Cultura e può iniziare il suo iter parlamentare.
Il contestuale deposito di due Disegni di Legge uguali presso entrambi i rami del Parlamento tradisce un’evidente strategia con finalità sulle quali si possono esprimere solo supposizioni: interessi di parte sulle consulenze per i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), per i quali è stata di recente approvata una nuova norma [Legge 170/10, N.D.R.]? Contenimento della spesa per il sostegno ai disabili? Restringimento delle competenze delle ASL?
«Ad ogni buon conto – commenta Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – al di là di quanto affermano letteralmente i Disegni di Legge e al di là di quelle che sono le loro reali finalità, questi testi non produrrebbero, nella migliore delle ipotesi, alcun reale cambiamento positivo nella qualità didattica e dell’inclusione scolastica».
Il timore evidente è che nell’ambito scolastico entrino figure professionali prive di competenza e di formazione specifica e che le scuole rimangano comunque con risorse limitate. Infatti, quei Disegni di Legge non prevedono alcuna copertura economica aggiuntiva.
Non è un caso, quindi, che la FISH stia per presentare una propria proposta, testo sul quale raccoglierà l’adesione bipartisan per il deposito presso la Camera e il Senato.
«Non è certo una controproposta ai due Disegni di Legge presentati – anticipa Barbieri – ma qualcosa di più ampio e approfondito. I nostri principi ispiratori non sono certo in quei Disegni, ma nella Costituzione Italiana e nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Vogliamo davvero nuove regole che impongano qualità e competenza nel sostegno e nelle attività di supporto, essenziali a una reale inclusione scolastica».
E proprio i princìpi di qualità, di competenza, di motivazione, di formazione e di investimento nelle capacità professionali degli operatori scolastici, saranno i cardini della nuova proposta elaborata dalla Federazione. (Ufficio Stampa FISH)