Prove INVALSI: non è vietata l’assistenza del docente di sostegno

Un approfondimento curato dall’Associazione AIPD in collaborazione con il Centro Studi Giuridici HandyLex e pubblicato da quest’ultimo dimostra come siano prive di fondamento le interpretazioni della norma secondo le quali gli alunni e le alunne con disabilità dovrebbero svolgere le prove INVALSI, in programma fino al prossimo mese di maggio, senza l’assistenza del docente di sostegno

Alunni a scuola (uno è in carrozzina)Curato dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), in collaborazione con il Centro Studi Giuridici HandyLex e pubblicato da quest’ultimo, un approfondimento sulle Prove Nazionali INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione), in programma fino al prossimo mese di maggio, è stato motivato soprattutto del fatto che, a quanto sembra, alcune scuole affermano il divieto dell’assistenza del docente di sostegno per gli alunni e le alunne con disabilità che svolgono tali prove.
Detto che l’articolo 11, comma 4 e l’articolo 20, comma 8 del Decreto Legislativo 62/17 stabiliscono che gli alunni e le alunne con disabilità possano svolgere le prove come i compagni/compagne, con misure compensative o dispensative e con prove personalizzate, tale approfondimento, di cui suggeriamo senz’altro la consultazione (a questo link), dimostra come siano prive di fondamento le interpretazioni della norma secondo le quali gli alunni e le alunne con disabilità dovrebbero svolgere le prove senza l’assistenza del docente di sostegno. (S.B.)

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile l’approfondimento pubblicato da HandyLex di cui si parla nella presente nota.

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