Un’interessante ricerca sulla continuità dell’insegnamento di sostegno

I conduttori del gruppo Facebook “Normativa Inclusione”, che risponde da nove anni a tante domande di genitori e insegnanti, hanno condotto un’approfondita ricerca, individuando e classificando, nell’archivio del gruppo stesso, 114 post che parlavano di continuità dell’insegnamento di sostegno. Rimandando Lettori e Lettrici all’ampio testo integrale che riporta tutti i risultati di tale ricerca, ne riprendiamo la parte introduttiva iniziale dalla quale già emerge come i genitori, per la quasi totalità, si lamentino soprattutto dei tanti docenti di sostegno precari sostituiti anno dopo anno

Insegnante di sostegno con due allievi

Un’insegnante di sostegno con due allievi

Gestito da Flavio Fogarolo, Annamaria Giarolo e Stefania Vannucchi, il gruppo Facebook Normativa Inclusione ha recentemente condotto un’approfondita ricerca, individuando e classificando, nell’archivio del gruppo stesso, 114 post che parlavano di continuità dell’insegnamento di sostegno (tutti i post sono disponibili a questo link).
Rimandando Lettori e Lettrici all’ampio testo integrale (a questo link) che riporta tutti i risultati di tale ricerca, ne riprendiamo qui di seguito la parte introduttiva iniziale.

Nel gruppo Facebook Normativa Inclusione, che risponde da nove anni a decine e decine di domande di genitori e insegnanti, si parla molto spesso di continuità, ma la situazione che emerge è nettamente diversa da quella che dipingono in tanti, dal Ministero alle Associazioni, secondo cui la colpa sarebbe tutta dei docenti specializzati che lasciano il sostegno per insegnare la loro materia.
La continuità è un problema molto sentito dai genitori ed oggetto da anni, anche nel nostro gruppo, di tante domande e proteste, ma la percezione che avevamo noi sulle sue cause era nettamente diversa: non è degli insegnanti di ruolo che passano su posto comune che i genitori si lamentano, ma dei tanti precari che ruotano anno dopo anno e vengono cambiati anche quando stanno svolgendo egregiamente il loro lavoro per sostituirli con altri, anch’essi precari e spesso anch’essi inesperti. Anzi: assai più inesperti visto che quelli che vengono sostituiti, e sarebbero ben contenti di rimanere, come minimo l’esperienza di un anno se la sono fatta.

Approfittando dunque anche della pausa estiva, abbiamo deciso di scandagliare l’archivio delle domande presenti nel nostro gruppo Facebook, per selezionare, contare e classificare quelle che riguardavano la continuità. Presentiamo ora i risultati della nostra ricerca che confermano in pieno la nostra percezione: abbiamo raccolto oltre cento domande/testimonianze su questo argomento (114 per l’esattezza) e in nessuna, ripetiamo nessuna, i genitori si lamentavano perché l’insegnante di sostegno a tempo indeterminato (ossia di ruolo) del loro figlio era passato dal posto di sostegno a quello comune, interrompendo così la continuità didattica.
I genitori si lamentano soprattutto dei tanti docenti precari sostituiti anno dopo anno: anche se non specializzati e inesperti in tanti casi, raccontano, essi si sono dati da fare, hanno frequentato corsi, hanno seguito le indicazioni dei colleghi esperti o degli specialisti, e sono riusciti a fornire un servizio più che decoroso, ma l’anno dopo si deve partire da zero, con un’altra persona, sempre precaria e sempre non specializzata.
Qualcuno si lamenta anche della mancanza di continuità di insegnanti di sostegno di ruolo, ma il motivo non è mai il passaggio al posto comune.
E abbiamo registrato anche genitori che chiedono, a volte “supplicano”, di interrompere la continuità e cambiare insegnante di sostegno, ed è interessante vedere perché.

Conduttori del gruppo Facebook Normativa Inclusione.

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile l’ampio testo integrale che riporta tutti i risultati della ricerca sulla continuità condotta dal gruppo Facebook Normativa Inclusione.

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