“Sportelli autismo” per le scuole: mancano leggi e soldi

«Il servizio “Sportelli Autismo”, che fornisce supporto scolastico organizzativo, educativo e didattico, ideato per sostenere l’inclusività nelle scuole di allievi e allieve con disturbo dello spettro autistico, versa in gravi difficoltà: infatti, la carenza di interventi legislativi utili e la mancata predisposizione di risorse finanziarie strutturali, hanno molto frenato il percorso di implementazione di tali sportelli nelle scuole»: la denuncia proviene dall’Associazione ANGSA, che l’ha rilanciata anche al 2° Convegno Nazionale sugli Sportelli Autismo Italia

Bimbo con autismo a scuola

Un bimbo con disturbo dello spettro autistico a scuola

«Il servizio Sportelli Autismo, che fornisce supporto scolastico organizzativo, educativo e didattico, ideato per sostenere l’inclusività nelle scuole di allievi e allieve con disturbo dello spettro autistico, versa in gravi difficoltà: infatti, la carenza di interventi legislativi utili e la mancata predisposizione di risorse finanziarie strutturali, hanno molto frenato il percorso di implementazione di tali Sportelli nelle scuole e gli impegni assunti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito in un protocollo recentemente firmato con la nostra Associazione, in merito alla costituzione di un comitato paritetico per lo sviluppo della rete, è rimasto lettera morta»: la denuncia proviene dall’ANGSA Nazionale (Associazione Nazionale Genitori di perSone con Autismo), che ricorda come ad oggi ben sessantadue Sportelli Autismo rappresentati da oltre 500 professionisti della scuola si siano riuniti in un gruppo di libera aggregazione (SAI-Sportelli Autismo Italia), «con il fine di condividere idee, materiali, proposte formative e progettare insieme eventi a servizio della comunità nazionale».

«Lo Sportello Autismo – spiegano dall’ANGSA – è un servizio di supporto scolastico attivo dal 2016, voluto sostanzialmente per sostenere da insegnante a insegnante, con approccio peer to peer, l’inclusività delle scuole del proprio territorio. Oggi, più che mai, esso si colloca a pieno titolo nella governance scolastica nazionale, regionale e territoriale, per far fronte al numero crescente di allievi nelle classi caratterizzati da questo insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo con persistenti deficit nella comunicazione e interazione sociale e con comportamenti, interessi o attività spesso molto ristretti e ripetitivi. In Italia, infatti, si parla di un bambino su 77 (età 7-9 anni) con una prevalenza maggiore nei maschi».

Per tentare dunque di rilanciare il ruolo di questa rete, l’ANGSA ha promosso in queste settimane il 2° Convegno Nazionale sugli Sportelli Autismo Italia, caratterizzato da quattro giornate formative di alto livello, dove professionisti riconosciuti dalla ricerca scientifica e pedagogica, dirigenti e docenti degli Sportelli Autismo rappresentativi del territorio nazionale, hanno messo a disposizione della collettività i loro saperi e le loro esperienze, «convinti che insieme – sottolineano dall’ANGSA – si può costruire con più efficacia la qualità inclusiva nelle comunità educanti, prendendo spunto a quanto il nostro illustre pedagogista Andrea Canevaro ci ha insegnato, ossia che “Da soli ci si perde, insieme si va lontano”». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa ANGSA (Luca Benigni), luca.benigni@gmail.com.

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