Screening neonatale, basta attese. La vita chiama

Continua a mancare il Decreto che aggiorna la lista delle malattie gravi individuabili attraverso lo screening neonatale e continuano così ad accadere tragedie come quella del bimbo morto a poco più di un mese di vita a causa della forma più grave di atrofia muscolare spinale, che avrebbe potuto essere intercettata per tempo. Tale situazione verrà ancora una volta denunciata il 16 novembre in una conferenza stampa organizzata presso la Sala Stampa della Camera dalla deputata Ilenia Malavasi, in collaborazione con l’Associazione Famiglie SMA e con il supporto dell’Osservatorio Malattie Rare

Neonata

Test non invasivo, effettuato attraverso il semplice prelievo di una goccia di sangue nelle prime ore di vita dei neonati, lo screening neonatale consente di identificare molto precocemente vari tipi di malattie, spesso evitando la morte prematura delle persone o una loro gravissima disabilità

Di fronte alla SMA perdere tempo significa perdere vita: così avevamo titolato nei giorni scorsi, riprendendo una frase pronunciata in una sua dura lettera-appello da Anita Pallara, presidente dell’Associazione Famiglie SMA (atrofia muscolare spinale), parlando della vicenda di un bimbo nato in provincia di Vicenza e morto poco più di un mese dopo a causa della SMA 1, che non gli era stata diagnosticata per tempo e non ha potuto quindi essere trattata tempestivamente. In dodici Regioni del nostro Paese, infatti, non vi è ancora lo screening neonatale per la SMA, mancando un Decreto atteso da anni.

Tale situazione verrà ancora una volta denunciata nel corso della conferenza stampa denominata Screening neonatale, basta attese. La vita chiama, organizzata a Roma per la mattinata del 16 novembre (Sala Stampa della Camera dei Deputati, ore 10) su iniziativa della deputata Ilenia Malavasi, in collaborazione con l’Associazione Famiglie SMA e con il supporto dell’OMAR (Osservatorio Malattie Rare).
«Il diritto di tutti i neonati italiani ad avere lo screening neonatale –sottolineano dall’OMAR – ovvero un percorso di diagnosi precoce che permette di mettere in sicurezza la salute di bimbi che altrimenti andrebbero incontro agli effetti di malattie gravi, è sancito dalla Legge 167/16 [“Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle malattie metaboliche ereditarie”, N.d.R.], che impone di ricercare circa 48 malattie. La stessa Legge prevede anche una revisione periodica di questo elenco e quindi l’aggiunta di altre patologie da ricercare, per andare di pari passo con i progressi della ricerca. E tuttavia, mentre la scienza va avanti e mentre alcune Regioni autonomamente l’hanno seguita, il Decreto di aggiornamento, nonostante i tanti solleciti, manca ancora».
«Sopravvivenza e salute – si aggiunge – dipendono da dove si nasce, sorta di lotteria sulla pelle dei neonati in cui alcuni “vincono”, ma – com’era previsto e prevedibile – altri “perdono” la loro unica chance di vita, come è accaduto di recente nel Veneto e come potrà succedere ancora, perché la SMA è proprio una delle malattie che deve essere inserita in un Decreto di aggiornamento che poteva essere prodotto più di due anni fa, che è stato più volte promesso e mai pubblicato». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Rossella Melchionna (melchionna@rarelab.eu).

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