Una riabilitazione innovativa, che abbina il nuoto alla musica

È destinato a bambini e bambine dagli 8 ai 12 anni con disabilità neuromotorie, per perfezionarne il movimento, aumentarne la consapevolezza motoria e favorirne il benessere emotivo: è “Swim’n’Swing” (“Nuota e oscilla”), progetto di ricerca scientifica promosso dalla Fondazione lombarda Ariel, in collaborazione con il team di Swim’n’Swing, metodologia innovativa di allenamento che unisce la musica al nuoto. E non mancano prestigiose collaborazioni anche a livello internazionale e vari “ospiti speciali”, nomi noti del mondo dello sport e della musica

Ariel, "Swim’n’Swing"

I musicisti ai bordi della piscina, per il progetto “Swim’n’Swing”

Vanta prestigiose collaborazioni anche a livello internazionale e vari “ospiti speciali”, nomi noti del mondo dello sport e della musica: è il progetto Swim’n’Swing (“Nuota e oscilla”), programma di ricerca scientifica avviato in questi giorni dalla Fondazione Ariel di Rozzano (Milano), in collaborazione con il team di Swim’n’Swing, metodologia innovativa di allenamento che unisce la musica al nuoto, diretto dall’ideatore del progetto stesso, Dario Masala, e con la Società Acqualife Salute. A coordinare lo studio è Nicola Portinaro, direttore scientifico di Ariel, in collaborazione con Giulia Beltrame.

«Questo è un progetto scientifico unico – spiegano i promotori dell’iniziativa – perché per ogni bambino selezionato verrà composta una melodia personalizzata con un ritmo in armonia con il pattern del suo cammino. La melodia così ottenuta sarà poi utilizzata per creare un programma riabilitativo ad hoc, a ritmo di musica, da utilizzare durante le sedute di fisioterapia. Oltre ad essere innovativo, sarà uno studio divertente e stimolante che siamo certi permetterà di vivere un’esperienza costruttiva e indimenticabile ai bambini che avranno l’opportunità di partecipare».
Swim’n’Swing, va precisato, sarà destinato a bambini e bambine dagli 8 ai 12 anni con disabilità neuromotorie in grado di camminare autonomamente, seppure con difficoltà, o tramite ausili, che abbiano già avuto un primo approccio di acquaticità.

Nato, come detto, da un’idea di Dario Masala, musicista, musicoterapista e istruttore paralimpico di nuoto, il programma punta sostanzialmente a perfezionare il movimento dei partecipanti, a crearne consapevolezza motoria e a favorirne il benessere emotivo: tre fattori che insieme, segnatamente, incoraggiano anche l’inclusione sociale. (S.B.)

Per ulteriori approfondimenti accedere a questo link. Per altre informazioni: staffmedico@email.fondazioneariel.it (Giulia Beltrame).

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