Autonomia

Quando la Progettazione Universale ne esce con le ossa rotte

Un edificio bello e originale, sede di una struttura all’avanguardia mondiale in ambito di cura delle malattie oculari. E un auditorium che costituisce un vero e proprio “obbrobrio” dal punto di vista dell’accessibilità, oltre che un pericolo per l’incolumità di tutti. Accade a Mestre, nella sede della Fondazione Banca degli Occhi, recentemente inaugurata, ed è purtroppo la storia – che registriamo con grande rammarico – di una “nuova grande sconfitta” della Progettazione Universale, quella che vorrebbe ambienti utilizzabili da tutti, senza dover ricorrere – a posteriori – ad adeguamenti o a soluzioni speciali

L’accessibilità è la sintesi di norme e regolamenti

«Non bisogna infatti inventare niente di nuovo. La vera rivoluzione in materia sarebbe l’applicazione delle leggi vigenti e il loro finanziamento». Lo ha dichiarato a un quotidiano Raffaele Goretti, presidente della FISH Umbria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), soffermandosi sugli ostacoli e le difficoltà che incontrano le persone con disabilità della sua Regione, dal punto di vista della mobilità. E per l’occasione riprendiamo anche la questione delle “Cittaslow – Città del Buon Vivere”: in Umbria ce ne sono molte, ma sono tali anche per le persone con disabilità?

A quando un vero diritto alla mobilità anche in treno?

Inaccessibilità dei marciapiedi e dei sottopassaggi, mancanza di personale addetto, scarsità di vetture davvero fruibili: questa la situazione delle stazioni ferroviarie della Riviera Ligure di Ponente, nonostante la presenza di numerose località di grande importanza turistica, come Finale, Loano o Pietra Ligure, sede tra l’altro di un’apprezzata Unità Spinale Unipolare. A quando, dunque, una progettazione e un servizio che tengano conto delle necessità delle persone con disabilità, magari in veste di turisti?

Buona progettazione abili, cattiva progettazione disabili

È proprio questa la traduzione di “Good Design Enables, Bad Design Enables”, ovvero il progetto centrato sull’accessibilità universale, realizzato presso l’Università di Siena, che verrà presentato il 29 giugno a Camerino (Macerata), nel corso di un seminario organizzato dall’Ateneo locale, sempre attento ai temi riguardanti i diritti e le pari opportunità delle persone con disabilità. Lo dimostra anche il concorso riguardante le migliori tesi di laurea sul tema delle barriere didattiche, che vivrà sempre il 29 giugno la sua cerimonia di premiazione

Trenitalia deve farsi carico anche delle barriere organizzative

Questa volta la vicenda ha avuto un lieto fine, con la riparazione del carrello elevatore alla stazione di Chiusi, che ha consentito a Gustavo Fraticelli, consigliere dell’Associazione Luca Coscioni, persona in carrozzina, di recarsi regolarmente in treno a Chianciano Terme. E tuttavia, come sottolinea lo stesso Fraticelli, sin troppo spesso si può vedere come le barriere organizzative siano talora meno facilmente eliminabili di quelle architettoniche

Non potrà essere l’ovovia a far cessare la discriminazione!

Torniamo sull’annosa questione del quarto ponte sul Canal Grande di Venezia, per ribadire concetti ben noti a chi frequenta queste pagine. Né cabine installate sul dorso della struttura – l’ovovia appunto – né sollevatori, né biglietti gratuiti sui trasporti pubblici a mo’ di indennizzo potranno eliminare la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità rappresentata da un ponte tanto prestigioso, concepito sin dall’inizio come inaccessibile. A prescindere dal fatto che oggi la stessa ovovia rischi di essere “travolta” da una contenzioso tra ideatore e committente dell’opera. Si attende intanto, in tempi brevi, il pronunciamento del Tribunale di Milano sul ricorso presentato da un cittadino con disabilità, riferito alla Legge 67/06 sulla discriminazione delle persone con disabilità

Sempre più accessibili le spiagge di Cagliari

Servizi, pedane, spazi e bagni attrezzati, oltre a un rigoroso controllo sui parcheggi riservati, il tutto a un costo simbolico: dopo il grande successo del 2008 – sia in termini di presenze che di gradimento – anche quest’anno il litorale del capoluogo sardo sembra destinato a caratterizzarsi come una delle eccellenze nazionali in quanto a stabilimenti balneari fruibili dalle persone con disabilità

Tentiamo di costruire una nuova generazione di architetti

Di progettisti, cioè, che sappiano coniugare gli aspetti architettonici con le esigenze di fruibilità e accessibilità dell’utenza ampliata. A questo scopo, ad esempio, è stato indetto un premio – da parte dell’ANIEP di Vicenza, in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia – assegnato a una neolaureata che si è occupata del recupero dei Silos Asburgici di Trieste

Due compagnie aeree spagnole condannate per discriminazione

Con una sentenza a suo modo “storica” per la Spagna, il Tribunale Provinciale di Madrid ha applicato per la prima volta contro due compagnie aeree la legge iberica del 2003 riguardante le pari opportunità e la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità. Nel 2004, infatti, era stato impedito a tre persone sorde di imbarcarsi in aereo, per «ragioni di sicurezza»

Questa battaglia sembra vinta, ma tante altre ce ne sono da combattere!

Sono arrivate le scuse e anche l’assicurazione che le proprie navi verranno presto rese del tutto accessibili, da parte della SNAV, società di navigazione alla quale l’Associazione Aquile di Palermo aveva inviato nei giorni scorsi una lettera-esposto, dopo che alcuni propri soci si erano potuti imbarcare solo con gravi disagi nella nave “Sicilia” in partenza da Napoli. Una risposta certamente apprezzabile, ma le Aquile continuano a valutare l’ipotesi di una richiesta di risarcimento

Rimuovere le barriere da quella nave e far cessare la discriminazione

Lo chiede l’Associazione Aquile di Palermo, in riferimento alla vicenda che ha coinvolto alcuni suoi soci con disabilità – giocatori di hockey in carrozzina – trovatisi di fronte a una nave dall’entrata inaccessibile (la “Sicilia” della Compagnia SNAV), al momento di imbarcarsi per tornare da Napoli nel capoluogo siciliano. E anche se le persone alla fine sono riuscite a salire, viene ora chiesto con decisione che si realizzino le opere necessarie, prospettando un’azione legale ai sensi della Legge 67/06 sulla discriminazione delle persone con disabilità

La Provincia di Foggia vuole rendere più accessibili i propri lidi

I tempi sono stretti – i progetti, infatti, dovranno essere presentati non oltre il 30 giugno – ma l’assessore provinciale di Foggia alla Solidarietà e alle Politiche Sociali confida che i titolari delle strutture balneari del territorio vorranno approfittare degli incentivi messi a disposizione sia di enti pubblici che di soggetti privati, per rendere i lidi della Capitanata maggiormente fruibili anche da parte delle persone con disabilità

Sempre più accessibile la Biennale Arte di Venezia

Aprirà al pubblico il 7 giugno la Cinquantatreesima Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia e grazie ad alcuni interventi – tra cui la predisposizione di un nuovo ingresso – sarà più facile l’accesso da parte delle persone con problemi di mobilità, oltre che più funzionale il percorso negli spazi della Biennale interni all’Arsenale. Dal punto di vista dell’informazione, poi, da segnalare il materiale messo a disposizione dal Servizio Informahandicap del Comune di Venezia

Mettiti nei miei panni!

Il messaggio è rivolto da un nostro lettore della Campania ai leader dei partiti politici candidati alle prossime Elezioni Europee ed è in realtà una sfida a sedersi in carrozzina, a bendarsi o a vivere con una pensione mensile di invalidità, per capire “l’effetto che fa”! Una sfida che in Romagna è stata per altro già accolta dai candidati a sindaco di Cesena che alla fine della “prova” hanno dichiarato di non aver pensato prima a difficoltà così evidenti… Se ne attendono ora comportamenti conseguenti e soprattutto concreti

E per questa volta l’Isola del Giglio la vedranno in cartolina…

Disco rosso per alcune persone in carrozzina che intendevano spostarsi in barca dall’Isola d’Elba a quella del Giglio. Troppo stretta e ripida, infatti, la passerella dell’imbarcazione, ormeggiata sulla banchina di Porto Azzurro e non si può certo più pensare che oggi – in tempo di Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – l’accessibilità possa essere ancora affidata alle “forti braccia” e al “buon cuore” di alcuni volonterosi addetti

Sono più accessibili gli uffici postali di Parma

Quattordici uffici postali della città emiliana sono stati infatti ristrutturati, ampliando le porte di accesso, ribassando gli sportelli interni e anche quelli esterni dei Postamat, oltre che collocando percorsi in rilievo per non vedenti. L’iniziativa è il frutto di una collaborazione tra Poste Italiane e il Comune di Parma il quale ha anche aumentato i parcheggi dedicati alle persone con disabilità nei pressi degli uffici postali

Siamo il popolo sovrano, non dimentichiamolo mai!

Con questo messaggio un nostro lettore con disabilità di Piedimonte Matese (Caserta) continua la sua battaglia contro le barriere e in particolare nei confronti dell’ASL locale il cui Poliambulatorio è senza ascensore e non ha quindi la possibilità di servire un’utenza con disabilità. Ora, di fronte al silenzio e alle mancate risposte, non resta che preparare una diffida ed eventualmente anche agire in giudizio, sulla base della Legge 67/06 che tutela le persone con disabilità da ogni discriminazione

Al cinema, in prima fila, ma non è certo il massimo, anzi…

Sin troppo spesso, nelle multisale cinematografiche, una persona con disabilità motoria è costretta ad assistere al film dalla prima fila di poltrone, senza di fatto vedere nulla e con l’unico desiderio di uscire rapidamente dalla sala. Anche in questo settore, dunque, bisognerà arrivare progressivamente ad applicare i concetti della “progettazione universale”, pensando cioè “prima” – a certi requisiti – e non “a cose fatte”

Roma e Lazio: non perdete questa grande occasione!

«Vedere la partita dove più mi piace, stare in sicurezza e potere anche bere una birra su un bancone a mia misura»: questo dovranno consentire – secondo Fabio Casadei, ex calciatore professionista e oggi presidente dell’Associazione Paraplegici di Roma e del Lazio – i due nuovi stadi di proprietà di Roma e Lazio, che dovrebbero ricalcare il modello inglese di complessi non solo adibiti alle partite di calcio, ma anche veri e propri centri di aggregazione. E per arrivare a strutture “super-innovative” anche dal punto di vista della fruibilità per tutti, bisognerà pensarci per tempo e non “a cose fatte”