Per quanto grave sia, una malattia non può privarci dei nostri diritti!

Non più solo “assenza di malattia o infermità”, ma diritto al benessere, tenendo conto di vari fattori sociali, psicologici e ambientali: così, oltre 70 anni fa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sancì un nuovo concetto di salute, fissando la Giornata Mondiale della Salute per il 7 aprile di ogni anno. Proprio oggi, dunque, l’Associazione AISLA di Firenze, nel sottolineare che «per quanto grave sia, una malattia non può provarci dei nostri diritti», elenca quanto ancora si debba realizzare, per un reale diritto alla salute, ciò che segnatamente non riguarda solo le persone con la SLA

Realizzazione grafica elaborata per la Giornata Mondiale della Salute, 7 aprile 2021

Una delle tante realizzazioni grafiche elaborate per la Giornata Mondiale della Salute di oggi, 7 aprile

«Il diritto alla salute ritrova centralità nel dibattito e negli orientamenti delle politiche pubbliche. Per questo la Giornata Mondiale della Salute, è un momento prezioso che ci permette di prendere coscienza di quanta strada dobbiamo ancora fare per arrivare a una piena realizzazione di quel diritto così modernamente definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sin dalla fine degli Anni Quaranta del secolo scorso. L’OMS, infatti, non lo circoscrisse alla mera “assenza di malattie o infermità”, ma lo allargò fino al concetto onnicomprensivo di benessere, tenendo conto dei fattori sociali e psicologici, non più secondari per l’individuo e le collettività. Una definizione, questa, intuitiva e rivoluzionaria, pienamente recepita dalla Costituzione Italiana e ispiratrice di tutti coloro che curano e assistono chi ne abbia necessità».
Lo si legge in una nota diffusa dall’AISLA Firenze (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), in occasione della Giornata Mondiale della Salute di oggi, 7 aprile, centrata quest’anno sul tema Let’s build a fairer, healthier world for everyone, ovvero “Costruiamo un mondo più giusto e più sano per tutti”.

«La piena realizzazione del diritto alla salute – sottolineano ancora dall’Associazione toscana – è per noi un obiettivo quotidiano, che si sostanzia nel garantire i servizi essenziali alle persone con la SLA, servizi utili a migliorare il decorso della malattia e le sue pesanti ricadute fisiche, ma non solo. Nel tempo, infatti, è cresciuta la nostra attenzione verso tutti quegli aspetti, solo all’apparenza minori, che si attivano con la malattia e non solo nel malato. La patologia, infatti, non ha conseguenze solo fisiche, poiché la SLA inficia i rapporti interpersonali e la socialità. Per questo abbiamo attivato Gruppi di Aiuto e Sostegno Psicologico (oggi online) aperti ai malati, ai familiari, a chi abbia avuto contatto con una persona deceduta per SLA, per questo organizziamo visite nei luoghi d’arte e altri eventi conviviali, pur essendo questi ultimi, purtroppo, sospesi a causa del Covid. Per quanto grave sia, infatti, la malattia non può deprivarci dei nostri diritti!».

«L’occasione della Giornata Mondiale della Salute di oggi – dichiarano ancora dall’AISLA Firenze – offre anche un momento di riflessione sulle ricadute della pandemia nei confronti dell’assistenza e della tutela delle persone con fragilità. Esse sono state molteplici e molto gravi, giacché alle precedenti emergenze si è sommata quella nuova e imprevedibile del Covid, che ha chiesto un impegno continuativo a tutela delle persone e dei familiari caregiver, a cominciare da ciò che concerne la vaccinazione, unico strumento di tutela per i più fragili e per coloro che se ne prendono cura».

«Sono ancora molti gli aspetti – concludono dall’Associazione -, su cui dobbiamo migliorare per garantire la piena realizzazione di quel diritto alla salute. Come emerso, infatti, in più di un anno di emergenza, complici anche alcune oggettive difficoltà, vi è la necessità di migliorare l’assistenza domiciliare delle persone con la SLA, di snellire le procedure di riconoscimento dell’invalidità, di aumentare l’assegno di cura alle persone che utilizzano il ventilatore meccanico e che si nutrono tramite la PEG [Gastrostomia Endoscopica Percutanea, N.d.R.], nonché di sostenere maggiormente i caregiver familiari, anche attraverso una precisa legge regionale». Obiettivi, aggiungiamo da parte nostra, non certo riguardanti solo le persone con la SLA e la Toscana! (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazioneaislafirenze.it (Lorenzo Somigli).

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