La denuncia proviene questa volta dal Parent Project, associazione di genitori che combatte contro le distrofie muscolari di Duchenne e di Becker, che ha reso nota la vicenda con il pieno sostegno dell’organizzazione Cittadinanzattiva.
I fatti si riferiscono al 7 marzo scorso, in occasione di un incontro sui diritti dei malati promosso dallo stesso Parent Project presso l’Aula Consiliare della Provincia di Bari, sita al primo piano dell’edificio. Vi partecipavano numerose famiglie e persone in carrozzina provenienti da tutto il Sud dell’Italia.
Ebbene, intorno alle 15 la sala del convegno si oscura improvvisamente, a causa di un guasto all’impianto di energia elettrica e le persone con disabilità restano letteralmente “intrappolate” fino a sera, quando cioò vengono sostituiti due fusibili. «Non è servito contattare il 118, i Vigili del Fuoco, la Polizia o la Protezione Civile – racconta un portavoce del Parent Project – dal momento che ci hanno risposto “non essere il caso di loro competenza”. In questo tipo di situazioni, infatti, sembra proprio che nessuno sia autorizzato a intervenire per trasportare le persone con disabilità giù dalle scale. Tra l’altro – va sottolineato – i servizi igienici non erano nemmeno accessibili alle carrozzine elettriche».
E se fosse scoppiato un incendio, viene da chiedersi a questo punto? Certo, in quel momento la faccenda sarebbe diventata “di competenza” dei Vigili del Fuoco, ma le persone in carrozzina da mettere in salvo non sarebbero state certo poche…
«Oggi – sottolinea ancora il rappresentante del Parent Project – è accaduto a Bari, ma sarebbe potuto accadere in tanti altri posti d’Italia perché molti edifici pubblici sono ancora oggi interdetti alle persone con disabilità e nessuno è in grado di prendersi realmente in carico la situazione di milioni di cittadini. Non basta infatti mettere una rampa nelle scale d’accesso, bisogna prevedere una serie di accorgimenti che consentano di garantire la vera autonomia di tutti coloro che per necessità o per lavoro hanno diritto di accedere. Anche in questa occasione, insomma, abbiamo potuto verificare che quando la responsabilità è di tutti, nessuno è responsabile». Affermazioni che non possiamo certo non condividere. (S.B.)