Come ci segnala Maria Pia Paolinelli, vicepresidente dell’ANIEP di Ancona (Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti Civili e Sociali degli Handicappati), un importante risultato è stato ottenuto a Jesi (Ancona) – in relazione alla disciplina dell’isola pedonale di tale città – da parte delle associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie del territorio, che per questo si erano battute.
«Con una recente Delibera – spiega infatti Paolinelli – il Consiglio Comunale jesino ha deciso di rendere meno rigida la normativa, consentendo l’accesso e la sosta alle persone munite del contrassegno di invalidità, ed esattamente a coloro che abbiano “difficoltà motorie tali da impedirne l’autonomia e la mobilità e che siano muniti permanentemente delle attrezzature speciali utili alle persone con difficoltà motorie certificate dall’ASUR [Azienda Sanitaria Unica regionale, N.d.R.]“. Ciò permetterà di evitare le “finestre di accesso” stabilite dal Comune per gli autorizzati al transito nella zona pedonale».
L’isola pedonale del grosso centro marchigiano (poco più di 42.000 abitanti) torna quindi ad essere “vivibile” per le persone con disabilità dalle caratteristiche di cui si è detto, sia per lo svolgimento della propria attività lavorativa che per fruire semplicemente di quello spazio.
«La mobilità – commenta la vicepresidente dell’ANIEP di Ancona – riveste un carattere fondamentale nel percorso di autonomia e integrazione e l’aver riconosciuto nelle isole pedonali il diritto alla circolazione e alla sosta con l’apposito contrassegno, per le persone con disabilità che guidano la propria autovettura e che hanno seri e gravi problemi di carattere motorio, ci sembra una conquista importante». E conclude con un auspicio ormai da anni manifestato anche sulle pagine di questo sito: «Sarebbe opportuna una normativa a livello nazionale che uniformasse su tutto il territorio italiano le modalità di accesso alle Zone a Traffico Limitato (ZTL) e alle isole pedonali». (S.B.)