Opinioni

Qual è il gioco preferito di suo figlio? Segue l’imbarazzo…

Una bimba con disabilità insieme a un'operatrice dello Spazio Gioco dell'Associazione L'abilità di Milano

«Se si chiede ai genitori di un bambino con disabilità quale sia il suo gioco preferito – scrive Elisa Rossoni, coordinatrice dello Spazio Gioco dell’Associazione L’abilità di Milano – la risposta è imbarazzata o addirittura arriva il silenzio. Forse è la prima volta che si trovano a rispondere a quella domanda, perché magari si pensa che quel bimbo non sia in grado di giocare. Noi crediamo invece che non sia così, perché ogni bambino, anche con disabilità, desidera giocare, stare bene e divertirsi. Ogni bambino ha diritto a vivere l’esperienza conoscitiva e immaginativa del gioco»

Lavoratrici con invalidità: e le chiamano tutele!

Lavoratrici con invalidità: e le chiamano tutele!

«Anche le donne con disabilità – scrive Adriana Puccio – sono spesso oggetto di mobbing nel lavoro, e le stesse “tutele” garantite dalla Legge Quadro 104/92 vengono ben poco tenute in considerazione, ad esempio nel Contratto della Scuola. Accade ad esempio per l’assegnazione delle cattedre o per l’anticipo sull’età pensionabile, quando l’invalidità è inferiore al 74 per cento»

Va diffusa il più possibile quella corretta informazione sull’ADHD

Va diffusa il più possibile quella corretta informazione sull’ADHD

«Forse per la prima volta – scrive Astrid Gollner dell’AIFA Lombardia – il 12 gennaio scorso sul Tg3, è andato in onda in un canale della RAI, durante un telegiornale nazionale, un servizio sull’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività), che in pochi minuti ha trattato in modo corretto il tema, sempre tanto “incandescente” e a rischio di strumentalizzazioni. Quella corretta informazione va fatta circolare il più possibile, anche per fare arrivare alla redazione del Tg3 il feedback che potrà essere di supporto per avere forza nella proposta di ulteriori approfondimenti»

Tra coloro che fecero la storia della Neuropsichiatria Infantile italiana

La professoressa Mara Marcheschi

Con la scomparsa nei giorni scorsi di Mara Marcheschi, sia la Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa) – nella quale aveva coordinato la linea di ricerca in Psicopatologia dello Sviluppo – sia l’intera Neuropsichiatria Infantile italiana hanno perduto un’importante figura di specialista che insieme ad altri cambiò letteralmente nel nostro Paese il modo di rapportarsi nei confronti delle persone con disabilità intellettiva e psichica, migliorandone le prospettive terapeutiche e riabilitative

Sempre in ritardo sulla civiltà

Sempre in ritardo sulla civiltà

«A un anno dal Decreto che ha definito e aggiornato i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e il nuovo Nomenclatore Tariffario – scrive Salvatore Cimmino – i dispositivi protesici e ausili, nonché i software e gli apparecchi acustici digitali di ultima generazione non sono ancora disponibili per le persone con disabilità del nostro Paese: ferisce dirlo, ma sembra sempre che in questi àmbiti non ci siano abbastanza soldi da investire, come se non fosse ancora chiaro che un Paese, per dirsi civile, ha il dovere di garantire a tutti i propri cittadini di poter vivere con dignità»

Pensavo fosse amore e invece era…?

«Le implicazioni di un fenomeno come il devotismo – scrive Lelio Bizzarri -, sorta di attrazione feticistica verso una specifica caratteristica della persona con disabilità, quale la presenza di arti amputati o malformazioni, sono molteplici e pregne di conseguenze emotive e psicosociali che ne sollecitano una conoscenza adeguata»: di questo e in generale di come proteggersi dagli abusi e vivere serenamente la sessualità, si parlerà il 15 gennaio a Roma, nel corso dell’incontro-dibattito intitolato “Pensavo fosse amore e invece era…?”

Salute prima di tutto, Sanità per tutti

«Sono sempre più evidenti – scrive Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE – i segnali di involuzione della Sanità Pubblica e del Sistema di Welfare, in particolare in alcune aree del Paese e per le fasce socio-economiche più deboli. Esortiamo dunque tutte le forze politiche impegnate nelle prossime consultazioni elettorali a mettere nero su bianco proposte convergenti per la Sanità Pubblica, perché se è vero che non esiste un piano occulto di smantellamento e privatizzazione del Sistema Sanitario Nazionale, non vi è nemmeno un preciso programma politico per salvarlo

Molto bene quell’emendamento, ma ora vanno riconosciuti anche i tiflologi

«C’è grande soddisfazione – scrive Gianluca Rapisarda – per quell’emendamento alla Legge di Bilancio che consentirà a circa 200.000 educatori e pedagogisti di vedere finalmente riconosciuta la loro professione. A questo punto l’auspicio è che, in sede di Decreti Attuativi, si possano effettuare interventi correttivi al provvedimento appena approvato, affinché venga riconosciuto pure il profilo del pedagogista esperto in Scienze Tiflologiche, operatore strategico ed essenziale, per una proficua inclusione degli alunni e studenti con disabilità visiva»

Quando i simboli contano

Una proposta di simbolo della disabilità alternativa, concreta e a costo zero, che riprende quella realizzata dalla Rete Ferroviaria Italiana per le stazioni del nostro Paese, condivisa con le Associazioni di persone con disabilità, è stata portata all’attenzione a Bruxelles, durante il 4° Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità, da Giulio Nardone, presidente nazionale dell’ADV (Associazione Disabili Visivi) e membro del Consiglio Direttivo della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). E numerose sono state le manifestazioni di apprezzamento

“Cinemanchìo”: prevarrà l’apparenza o la sostanza?

«O in altre parole – scrive Stefano Pierpaoli, coordinatore del Progetto “Cinemanchìo”, importante iniziativa che punta alla resa accessibile dei vari prodotti culturali – ci si fermerà all’annuncio e alla concessione dell’evento fine a se stesso, oppure si lavorerà per una prospettiva a lungo termine, mettendo concretamente in moto un coinvolgimento attivo in termini di consapevolezza, legittimazione e incisività? Attendiamo risposte dalle Istituzioni»

Alunni con disabilità: costruire quella banca dati nel miglior modo possibile

Come riferito dal Ministero dell’Istruzione, i dati singoli sugli allievi con disabilità e sui PEI (Piani Educativi Individualizzati) verranno presto raccolti dal Ministero stesso. «Tutti ci auguriamo – scrive Carlo Hanau – che il nuovo Osservatorio per l’Inclusione Scolastica sia in grado di pilotare al meglio la costruzione di quella banca dati, perché questa grande innovazione possa esprimere tutte le sue potenzialità, ai fini di razionalizzare questo caotico settore, dove si impiegano più risorse umane e materiali di qualunque altro Paese, ma manca la verifica dei risultati»

Per vivere bene, è necessario liberarsi delle oppressioni culturali

«Per vivere bene la propria condizione, è necessario liberarsi delle oppressioni culturali. Perché la cultura è libertà. Anche libertà di liberarsi della cultura opprimente. Talora la propria»: è questo, secondo Antonio Giuseppe Malafarina, l’ineccepibile insegnamento di un libro disponibile ora anche in italiano (“Il silenzio del corpo. Antropologia della disabilità”), pubblicato nel 1987 dall’antropologo Robert F. Murphy, scomparso nel 1990, dopo una malattia che lo aveva reso prima paraplegico e poi tetraplegico. Un testo ancora attuale, anche alla luce del presente clima culturale

Una nuova legislatura che prometta meno e faccia di più

«Per la prossima legislatura – scrive Gianluca Rapisarda – occorrerà un cambio di passo, con un Parlamento che prometta meno e faccia più e vera inclusione, ad esempio avvicinando molto di più il mondo della scuola e del lavoro alle persone con disabilità. Pertanto, in vista delle ormai imminenti prossime decisive tornate elettorali, l’auspicio è che la classe dirigente che verrà si riappropri del primato della politica rispetto a quello dell’economia, rimettendo al centro della scena le persone con disabilità con i loro diritti fondamentali all’autodeterminazione e alla cittadinanza attiva»

La dignità di Giancarlo e le sue lotte per i diritti

«La sua condizione di persona con disabilità grave – scrive Piergiorgio Maggiorotti, presidente della FISH Piemonte, ricordando Giancarlo Posati, scomparso il 18 dicembre scorso – non gli ha impedito di realizzare una vita piena, degna di essere vissuta. Sono soprattutto le persone con disabilità a perdere con lui un riferimento certo, ma la sua determinazione nel perseguire i propri ideali rappresenta per tutti uno stimolo a continuare nell’impegno da lui profuso»

Quel “Palco per tutti”: un’opportunità con buone prospettive

«Quando ho letto di questa manifestazione – racconta Rosa Mauro, a proposito dell’evento “#unPalcopertutti”, svoltosi a Roma il 3 dicembre scorso, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità – mi sono subito innamorata; l’idea era davvero molto bella: una piccola rappresentazione teatrale, una decina di minuti ciascuno, che avesse come protagoniste persone con disabilità e non, attraverso Associazioni e Gruppi Teatrali. Ho respirato profondo, e “dall’alto” di un corso di un anno di teatro e di una grande faccia tosta che mi riconoscono tutti, mi sono iscritta»…

Caregiver familiari: urge un nome italiano

«Se sei invisibile – scrive Simona Lancioni – e vuoi uscire da questa condizione, farti chiamare con un nome che quasi nessuno conosce non è esattamente la migliore delle strategie. Dunque bisognerebbe trovare un termine o un’espressione italiana per sostituire le parole “caregiver familiare”, senza dovere ogni volta precisare che si tratta di quella persona che si prende cura in modo gratuito, continuativo e quantitativamente significativo, di familiari del tutto non autosufficienti a causa di importanti disabilità. Il toto nome è aperto!»

Quello scatto d’orgoglio che chiedeva Franco Bomprezzi

«A 62 anni voglio continuare a sperare, a vivere, a lottare per fare meglio. E sono certo di non essere il solo»: così, nel novembre del 2014, il nostro direttore responsabile Franco Bomprezzi, che un mese dopo avrebbe lasciato un grande vuoto nel mondo del giornalismo e in quello di tutte le disabilità, concludeva il suo ultimo testo pubblicato da «Superando.it». Ed è bello riproporlo oggi, lasciando giudicare ai Lettori quanto possa essere ancora attuale, così come è bello registrare che nei primi giorni del nuovo anno andrà in onda su Rai3 un programma televisivo tutto nel segno di Franco

L’accanimento di un boxeur, la resistenza di un maratoneta

«Tra Natale e Capodanno, Silvia – scrive il papà. Giorgio Genta – compirà trent’anni. Non male per una ragazza con disabilità gravissima affetta da una malattia neurologica rara come la sindrome di Leigh, diagnosticata dopo nove anni di cure e di ricerche e alla quale erano stati pronosticati pochi anni di aspettativa di vita.
In barba a tanto pessimismo, Silvia ha combattuto con l’accanimento di un campione di boxe e la resistenza di un maratoneta, passando attraverso emergenze e incidenti di viaggio, perché se la vita è un viaggio, il suo è stato ed è leggermente accidentato»

Ezio e Pierpaolo: mai sgualcire il fiore

«Nelle sue “inchieste morali” su Raitre – scrive Simonetta Morelli – Domenico Iannacone indaga con rispetto e delicatezza qualsiasi anfratto dell’esistenza umana o ambientale, considerando che l’ambiente è un’estensione umana e che le persone soffrono l’ambiente in cui vivono immerse. O ne vengono salvate, soprattutto se hanno una disabilità, che si tratti di Pierpaolo Martino o di Ezio Bosso. L’importante, come dice lo stesso Iannacone, è “non sgualcire mai il fiore”»

Una Delibera sulla vita indipendente a dir poco restrittiva

«Nel leggere i criteri fissati nei giorni scorsi dal Comune di Asti – scrive Domenico Massano -, per accedere a un progetto di vita indipendente, stupisce sia la loro particolarità e restrittività, sia l’esclusione, di fatto, di tutte le persone con disabilità non motorie (sensoriali o intellettive). Eppure quello stesso Comune aveva prodotto pochi mesi fa un provvedimento dai contenuti del tutto diversi, così come ben diversa era anche una recente Mozione approvata dal Consiglio Regionale del Piemonte»