Diritti

Niente discriminazioni tra stranieri e italiani per l’assegno d’invalidità

Quando si tratta infatti di una provvidenza destinata a garantire il sostentamento minimo della persona (e non semplicemente a integrarne il reddito), qualsiasi discrimine tra cittadini e stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio dello Stato – fondato su requisiti diversi dalle condizioni soggettive – contrasta con il principio sancito dall’articolo 14 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, per come esso viene interpretato dalla Corte di Strasburgo. Lo ha sancito la Corte Costituzionale nei giorni scorsi, dichiarando l’illegittimità di un articolo della Legge 388 del 2000

Manovra correttiva e persone con disabilità: un’analisi

Nonostante non sia ancora stato pubblicato il testo ufficiale della Manovra Finanziaria Correttiva approvata il 25 maggio scorso, tentiamo una prima analisi – pur passibile di modifiche nelle prossime ore e nei prossimi giorni – rivolta segnatamente all’articolo 10 del Decreto Legge (“Riduzione della spesa in materia di invalidità”), che tanto sta facendo discutere. Assegno mensile, revisioni, responsabilità penale dei medici, falsi invalidi e scuola, i temi da noi affrontati

La sordocecità riconosciuta come disabilità specifica

La lunga battaglia condotta principalmente dalla Lega del Filo d’Oro, per il riconoscimento della sordocecità quale disabilità unica e specifica, diversa dalla “semplice” somma di sordità e cecità, ottiene finalmente il risultato sperato, con l’approvazione della Proposta di Legge che recepisce la Dichiarazione scritta prodotta nel 2004 dal Parlamento Europeo. «Si tratta – commentano i rappresentanti della Lega del Filo d’Oro – di un risultato importantissimo che consentirà una maggiore salvaguardia dei diritti delle persone sordocieche, favorendo per loro pari opportunità e una migliore qualità di vita»

Io penso, io scelgo, io sono

Si valuta siano circa un milione le persone europee con disabilità intellettiva e tutte dovrebbero poter esercitare i propri diritti elettorali. E tuttavia, se in alcuni Paesi esiste un problema di riconoscimento del diritto di voto, altrove – ovvero nella maggioranza degli Stati – gli ostacoli sono dati dalla scarsa informazione, da una mancata consapevolezza o dalla carenza di interventi volti a facilitare l’esercizio di quei diritti. Su questo sta lavorando dal 2008 il progetto europeo “My Opinion My Vote”, che il 25 maggio a Roma vivrà un momento particolarmente significativo, con un talk show organizzato dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), cui parteciperanno ventiquattro persone con sindrome di Down o altra disabilità intellettiva – provenienti da vari Paesi Europei – per raccontare la propria esperienza

Indennità: il problema non è la spesa che cresce, ma la pochezza dell’intervento

Nel vortice delle polemiche e delle dure prese di posizione di questi giorni sugli annunci riguardanti la prossima manovra finanziaria correttiva e le possibili conseguenze per le persone con disabilità – pensando ad esempio a un eventuale intervento sulle indennità di accompagnamento – ben volentieri diamo spazio a questo utile approfondimento, nel quale si tenta di individuare le cause della spesa crescente in ambito di invalidità civile, corredando il tutto con una serie di interessanti dati statistici

Applicare quella legge servirebbe anche a prevenire gli abusi

Prende le mosse – il presidente dell’ANFFAS di Modica (Ragusa) – da un brutto fatto di cronaca dei giorni scorsi, ovvero dall’accusa rivolta a un sessantacinquenne di Pozzallo, sempre in provincia di Ragusa, che avrebbe abusato sessualmente di una giovane con disabilità psichica. E lo fa per ribadire – anche di fronte a eventi drammatici come questo – che le persone con disabilità mentale sarebbero maggiormente tutelate se i Comuni della Sicilia applicassero finalmente la Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali (la Legge 328 del 2000), in particolare ove stabilisce che si debbano elaborare progetti individuali per le persone con disabilità

Amministrazione di sostegno, «dopo di noi» e molto altro

Prenderà il via il 21 aprile a Milano un nuovo ciclo di “Tutelare con il cuore”, iniziativa che vanta ormai una lunga tradizione e che è organizzata come sempre dall’Associazione Oltre noi… la vita, impegnata da molti anni a diffondere un’adeguata cultura sui temi della tutela giuridica, a costruire percorsi di formazione rivolti alle famiglie, a sensibilizzare e a formare volontari e operatori sociali. Cinque gli incontri previsti, fino al 21 giugno, aperti in particolare a chi voglia approfondire la conoscenza della protezione giuridica e della figura dell’amministratore di sostegno

Cure palliative e terapia del dolore: la legge ora c’è, ma bisogna attuarla

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la questione cruciale legata alle cosiddette “cure palliative” riguarda il diritto di ogni persona a vivere sino all’ultimo istante con dignità e con la minore sofferenza possibile. Ma tale diritto non si afferma “spontaneamente”, bensì solo se l’assistenza è organizzata e se la programmazione regionale e locale dedica alla questione un’attenzione adeguata, con le giuste risorse. Di questo si occupa la recente Legge 38/10 – approvata praticamente all’unanimità dalla Camera – che colma sì alcune gravi lacune, ma che però chiama ora al compito più impegnativo, quello cioè di attuarla

Violenze e abusi dovuti anche alla mancata applicazione delle leggi

Le continue scoperte di nuovi “lager” in cui sono rinchiusi anziani malati cronici non autosufficienti, contributi economici illegittimi e vessatori imposti da Comuni e Conferenze di Sindaci, un paralizzante silenzio sia da parte degli organi d’informazione che del mondo del volontariato sulle prestazioni non fornite a persone colpite da patologie o da disabilità invalidanti, anche se dovute in base alle leggi: si tratta certamente di questioni che dovrebbero essere affrontate con la massima decisione e urgenza

Servirebbe una grande «casa civile»

Bene i gruppi, le case-famiglia e altre soluzioni per risolvere il problema del “dopo di noi” riguardante le persone con disabilità, soprattutto mentale o psichica. Ma serve anche e soprattutto una nuova educazione sociale di rispetto verso il “diverso”, senza falsi pietismi e senza ipocrisie, partendo dalla scuola e continuando nella diffusione culturale in ambito sociale. Solo così il “dopo di noi” delle persone con disabilità potrà realizzarsi in una società che sia una vera, grande “casa civile”

Permessi lavorativi: sospese le modifiche alla Legge 104

Infatti il Disegno di Legge noto come “Collegato Lavoro”, che il Senato aveva definitivamente approvato il 3 marzo e che apporta una serie di modifiche riguardanti i permessi lavorativi retribuiti a chi assiste un familiare con grave disabilità, è stato rinviato alle Camere dal presidente della Repubblica. Fino dunque alla nuova approvazione e alla definitiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, quelle modifiche – delle quali resta da capire la reale portata – non sono vigenti

Il «dopo di noi», un problema che chiede risposte

È probabile che la maggior parte delle persone non sappiano esattamente a che cosa ci si riferisca con l’espressione “dopo di noi”. Allo stesso tempo si tratta di un problema che le famiglie con disabili e persone non autonome a carico si pongono automaticamente all’avanzare degli anni. E così una domanda del tutto immediata per quelle famiglie («chi si occuperà di mio figlio dopo di noi?») resta una questione aperta, soprattutto per la diversità dei singoli casi, pur non apparendo insormontabile, se affrontata con le giuste strategie. È bene quindi che coloro i quali affronteranno un nuovo mandato regionale riflettano anche su tali questioni e si facciano carico di dare risposte concrete anche a tutte quelle famiglie che pongono l’istanza del “dopo di noi”

Modifiche alla Legge 104: mistificazioni bipartisan

Sono state sin troppe, nei giorni scorsi, le dichiarazioni inesatte, imprecise o fuorvianti prodotte sui giornali o nel web rispetto al recente provvedimento che modifica la Legge 104/92 in ambito di permessi ai lavoratori per l’assistenza di familiari con grave disabilità. Una lettura attenta del testo di legge fa capire invece che sia le voci critiche provenienti soprattutto dal sindacato, sia quelle quasi “trionfali” arrivate dal Ministero, sono del tutto fuori strada, di fronte a questo vero “pastrocchio” normativo che – salvo ulteriori modifiche – non potrà né ridurre la platea dei beneficiari né contrastare gli abusi

«Con noi, dopo di noi, per voi»

È questo il titolo del seminario dedicato al tema del “Dopo di noi” che si terrà il 25 marzo a Cagliari. Promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari e dalla Consulta Provinciale delle Associazioni di Persone con Disabilità, l’iniziativa si propone sia «come un momento di riflessione e progettazione tra familiari e operatori locali, sia come un’occasione di confronto con esperienze realizzate in altri territori»

Perché non pensare a un’«Autistic Card»?

Provocatoria ironia o concreta proposta? Ai lettori il giudizio. Per la nostra testata, invece, è sempre più prezioso l’acume di Gianni Papa – del quale segnaliamo recentemente anche un “dialogo socratico” adattato ai tempi nostri e ai problemi degli studenti con disabilità – per evidenziare le varie “guerre quotidiane” che deve affrontare la famiglia di una persona con autismo

Permessi ai lavoratori per l’assistenza: ci sono dei cambiamenti

Il cosiddetto “Collegato Lavoro”, approvato nei giorni scorsi al Senato, modifica in sostanza l’articolo 33 della Legge Quadro 104, riguardante i «permessi per i lavoratori che assistono familiari con handicap grave». In particolare viene ristretta la platea degli aventi diritto e per la scelta della sede di lavoro si farà riferimento al domicilio della persona con disabilità e non a quello del lavoratore che lo assiste. Un ampio approfondimento sulla questione è già stato elaborato dal Servizio HandyLex.org

Esercitare il proprio diritto di voto

E farlo da Cittadini con Disabilità, senza discriminazioni rispetto agli altri, con la consapevolezza dei diritti e dei doveri stabiliti da alcune leggi di Stato, prodotte dal 1992 in poi. Un’ampia e aggiornata scheda realizzata in internet dal Servizio HandyLex.org fa conoscere questa materia in ogni suo aspetto, rivelandosi assai utile soprattutto nei periodi prossimi alle tornate elettorali, come quello attuale

Nessuna «tragedia televisiva»: solo il rispetto delle leggi

Ovvero quella Sentenza del TAR di Catania che riconoscendo il diritto della persona con disabilità a un progetto di vita personalizzato – come stabilito nel 2000 dalla Legge 328 – ha condannato il Comune etneo, colpevole di «incuria e di silenzio inadempimento». Importante il sostegno fornito per l’occasione al cittadino con disabilità da parte dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e /o Relazionale)

Le nuove procedure sull’invalidità civile

Dopo le innovazioni introdotte nel 2009 in ambito di riconoscimento dei benefìci per l’invalidità civile, la cecità, la sordità, l’handicap e la disabilità, è opportuno capire bene quale sia ora la situazione, tenendo anche conto dell’importanza assunta dall’informatizzazione. Se ne parlerà il 18 febbraio a Udine, nel corso di un seminario che potrà contare sulla presenza di alcuni esperti del settore