L’accessibilità deve sempre riguardare tutte le disabilità

«Se in un percorso tematico presentato come “privo di barriere architettoniche” mancano i segnali tattili sulla pavimentazione e le mappe a rilievo per l’orientamento e la sicurezza delle persone non vedenti e ipovedenti, quello stesso percorso non può essere definito senza barriere»: riceviamo e ben volentieri pubblichiamo, dal Presidente dell’ADV (Associazione Disabili Visivi), a proposito di un’iniziativa promossa a Benevento

Particolare di persona non vedente con il bastone biancoA proposito dei «quattro percorsi tematici privi di barriere architettoniche», inseriti all’interno dell’iniziativa Benevento accessibile, presentati nei giorni scorsi da «Superando.it», va segnalato che – come da corretta precisazione della stessa Cooperativa Arteviva di Benevento, promotrice dell’iniziativa – in essi non sono presenti né segnali tattili sulla pavimentazione, né mappe a rilievo per l’orientamento e la sicurezza delle persone non vedenti e ipovedenti.
Ciò significa che in tali percorsi le barriere architettoniche sono purtroppo ben presenti, come si ricava dalla definizione che ne dà la principale norma in materia, e cioè l’articolo 1, comma 2, lettera c del Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) 503/96, che le identifica nella «mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi».
Tali «accorgimenti e segnalazioni» sono stati identificati dalla Commissione Barriere Architettoniche presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dalle Associazioni di categoria nei segnali tattili del linguaggio Loges-Vet-Evolution, che è appunto l’evoluzione del già ben noto linguaggio Loges. Altro ausilio previsto dalla normativa è il segnalatore acustico di cui devono essere dotati tutti i nuovi semafori. In tal senso, tutte le informazioni sull’argomento possono essere reperite nel sito dell’INMACI, l’Istituto Nazionale per la Mobilità Autonoma di Ciechi e Ipovedenti, creato dalle due più importanti Associazioni di categoria che si occupano attivamente dei problemi derivanti dalla presenza delle barriere architettoniche.

Voglio infine assicurare che in quanto scrivo è assente ogni intento polemico, essendo nostro interesse unicamente la diffusione di una corretta cultura del superamento delle barriere architettoniche, sia di quelle fisiche, che di quelle senso-percettive. Ed è con questo spirito che ho chiesto ospitalità a «Superando.it» per questa precisazione.
Saremo inoltre ben lieti di collaborare con Arteviva, sia con le nostre rappresentanze locali che come FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), alla quale l’ADV aderisce, per ogni iniziativa che abbia come scopo l’ampliamento della sfera di autonomia delle persone con ogni tipo di disabilità.

Presidente nazionale dell’ADV (Associazione Disabili Visivi).

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