Diritti

Una sfida per ridare diritto di cittadinanza a tutte le persone fragili

Nell’ambito della fitta rete di progetti riguardanti l’amministrazione di sostegno in Lombardia e a Milano, rientrano ora anche i tradizionali percorsi di formazione promossi dall’Associazione Oltre noi… la vita e destinati a volontari e familiari, dei quali è imminente un nuovo ciclo, dall’11 al 30 maggio

Fondi sempre più scarsi? Che paghino anche le famiglie dei disabili!

Questa la “lungimirante” soluzione trovata dai Sindaci dell’ULSS 6 di Vicenza, con i quali si complimenta – con amara ironia – il presidente del Comi.Vi.H. (Comitato Vicentino Handicap), dichiarando che «quando la nave affonda, se le scialuppe non sono sufficienti per tutti, si decide sempre di sacrificare gli ultimi»! All’unanimità, infatti, tutti i Sindaci di quel territorio hanno deliberato che le famiglie delle persone con disabilità debbano compartecipare economicamente al costo dei servizi ad esse dedicati

Una precisazione su quella Sentenza del Consiglio di Stato

Si tratta di quel provvedimento del febbraio scorso che, come aveva commentato nel nostro sito Salvatore Nocera, vicepresidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), «dovrebbe porre fine ai tanti conflitti di questi ultimi anni, riaffermando il principio secondo il quale per le persone con grave disabilità e per gli anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti accertati dalle ASL, la contribuzione ai costi – rispetto alla fruizione di servizi domiciliari, diurni o residenziali in percorsi sociosanitari – deve avvenire sulla base del solo ISEE personale e non familiare». Sempre Nocera aveva evidenziato anche altri punti controversi sui quali quella Sentenza ha cercato di fare chiarezza e su uno di essi, riceviamo e ben volentieri pubblichiamo la seguente nota

Quelle domande sul futuro dei propri figli

Due incontri organizzati il 4 e l’11 maggio dall’associazione milanese L’abilità, per rispondere ai quesiti delle famiglie di persone con disabilità e ai timori per il futuro dei figli, affidandosi ad alcuni esperti di quelle associazioni che da molti anni lavorano affinché il “dopo di noi” possa diventare “durante noi”, passando dall’emergenza a un reale “progetto di vita”

La tutela e la salvaguardia dei diritti civili delle persone disabili

Si chiama così il corso promosso per il 30 aprile a Corleone (Palermo), da parte della locale Associazione delle Aquile, nell’ambito delle attività dell’Ufficio del Garante della Persona Disabile. L’iniziativa – rivolta in particolare agli avvocati, ma anche a presidenti di associazioni, persone con disabilità e insegnanti di sostegno – intende sensibilizzare i partecipanti sul tema della discriminazione fondata sulla disabilità e si propone di fornire alcuni spunti per affrontare situazioni di cui possano essere vittime le persone con disabilità in ambito lavorativo, scolastico, politico, economico, sociale, culturale e civile e in generale in qualsiasi altro aspetto della vita

Testamento biologico: dove va l’Italia?

Presto la Camera dovrebbe pronunciarsi su quel Disegno di Legge presentato più di due anni fa dal senatore Raffaele Calabrò, su “Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento”, che potrebbe diventare la prima norma italiana sul testamento biologico. Esaminiamone i vari aspetti

Il Consiglio di Stato ribadisce: conta solo il reddito personale

È una Sentenza molto interessante e dovrebbe porre fine ai tanti conflitti di questi ultimi anni, quella emessa qualche settimana fa dal Consiglio di Stato, ove si riaffermato il principio secondo il quale per le persone con grave disabilità e per gli anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti accertati dalle ASL, la contribuzione ai costi – rispetto alla fruizione di servizi domiciliari, diurni o residenziali in percorsi sociosanitari – deve avvenire sulla base del solo ISEE personale e non familiare. Ma sono anche altri i punti controversi sui quali tale provvedimento cerca di fare chiarezza

Congedi, aspettative e permessi: procede l’iter della nuova normativa

Dopo le modifiche alla precedente normativa, già apportate nel novembre scorso dalla Legge 183/10, è ora stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo schema di Decreto Legislativo con il quale si vuole riordinare la normativa in materia di congedi, aspettative e permessi, per le persone che assistono familiari con grave disabilità. Uno schema che per altro non è ancora norma e il cui testo passerà alle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato e alla Conferenza Stato-Regioni, per poi tornare in Consiglio dei Ministri ed essere sottoposto a deliberazione definitiva. Potrebbero dunque essere necessari diversi mesi, anche se difficilmente il testo subirà cambiamenti sostanziali

Quando viene offesa la sofferenza delle persone con disabilità

Accade a Pastena, in provincia di Frosinone, dove una vera e propria “manovra di palazzo” da parte degli amministratori locali grava su quei fondi regionali che la Regione Lazio aveva esclusivamente destinato all’acquisto di un autoveicolo adattato, per la famiglia di due ragazzi con grave disabilità. Ma secondo l’avvocato Vincenzo Falabella, responsabile dell’Ufficio Legale del Centro per l’Autonomia di Roma, vi sono tutti i requisiti per un’azione legale vincente, nei confronti di quegli amministratori

Perché quella Proposta di Legge è sbagliata e costosa

«I risultati concreti dimostrano che i bambini nati sordi – scrivono i genitori della FIADDA Toscana, appartenenti a un’Associazione nazionale che da quarant’anni rappresenta le famiglie con questi problemi – non hanno necessità della Lingua dei Segni, perché grazie alla struttura sanitaria del nostro Paese, possono essere alla pari con tutti e parlare la lingua di tutti». Viene inoltre ritenuto «illogico definire l’appartenenza a una minoranza linguistica su una base puramente sensoriale». Infine, il riconoscimento della Lingua dei Segni sottenderebbe anche «un aggravio della spesa per lo Stato Italiano»

Quando la Magistratura risolve il problema

«Riflettere sui problemi dei singoli individui – commenta Alfonso Amoroso, consulente giuridico della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – dovrebbe essere la principale attività di un Governo e di un Parlamento che invece continuano a lasciare al Cittadino l’unico strumento ancora esperibile (ma con le riforme in atto ancora per poco), ovvero rivolgersi alla Magistratura, per poter dare un senso a ciò che troppo spesso un senso non ha. Si confida perciò che altre Ordinanze simili a questa possano migliorare la situazione e rendere effettiva la partecipazione del singolo alla cosa pubblica». Lo spunto è dato da una recente Ordinanza del Tribunale Ordinario di Roma, che ha condannato il Comune della Capitale, l’ASL Roma B e la Regione Lazio a estendere a una persona affetta da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) la copertura assistenziale domiciliare infermieristica per 24 ore su 24, ritenendo che «l’insufficienza delle disponibilità finanziarie dell’amministrazione non possa arrecare pregiudizio a un bene primario e fondamentale qual è quello della salute del disabile»

Le leggi, la giurisprudenza e le barriere

Offre un panorama quanto mai ampio, della legislazione e della giurisprudenza prodotta sulle barriere architettoniche, un volume realizzato dalla UILDM di Udine – arricchito anche da un CD-Rom allegato – guardando sia all’ambito nazionale che a quello regionale. La pubblicazione verrà presentata l’8 aprile nella città friulana

Amministratore di sostegno: aspetti legali, sociali e relazionali

Durante il corso organizzato a Modena dal Centro di Servizio per il Volontariato – in collaborazione con varie associazioni della Provincia emiliana, attive sui temi della disabilità, della demenza e della malattia mentale – verrà trattata in tutti i suoi aspetti la figura dell’amministratore di sostegno, istituita nel 2004 nel nostro Paese, per la protezione giuridica delle persone in stato di fragilità, allo scopo di superare le ben più rigide forme dell’inabilitazione e dell’interdizione. A inaugurare il percorso sarà un seminario aperto a tutta la Cittadinanza e previsto per il 2 aprile

Legge 328: riforma mancata oppure opportunità da incrementare?

Se ne parlerà a Bologna il 2 aprile, nel corso di un incontro pubblico dedicato in particolare alle situazioni di iniquità – tuttora perduranti anche in Emilia Romagna – da parte di quei Comuni che continuano a pretendere dalle persone con disabilità o dalle loro famiglie una serie di “contributi”, per usufruire dei servizi di trasporto e di assistenza domiciliare, oltreché dei cosiddetti servizi semiresidenziali e residenziali. Al convegno parteciperanno vari esponenti di associazioni di tutela della disabilità di Bologna e Provincia e alcuni dirigenti del Settore Socio-Sanitario della Regione Emilia Romagna

INPS: non è tutto oro ciò che luccica

Per dar seguito infatti alla nuova ondata di controlli a caccia di “falsi invalidi” o presunti tali, che entro la fine del 2011 dovrà portare ad altre 250.000 verifiche, l’INPS ha deciso di svolgere le proprie indagini sulle persone titolari di prestazioni economiche di invalidità civile, cecità civile e sordità civile, con scadenza compresa tra il 1° luglio 2011 e il 31 dicembre 2011. In apparenza una soluzione di buon senso, quella di sottoporre a controlli chi comunque dovrebbe essere sottoposto a visita. In realtà – secondo la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – ancora un’iniziativa che creerà disagi, sprechi e minori tutele per i Cittadini. Vediamo perché

Pensioni a rischio: primo risultato della FISH contro quella Sentenza della Cassazione

Come aveva preannunciato, si è attivata rapidamente la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e ha ottenuto un primo significativo risultato politico, nella sua azione volta a sventare i temuti effetti di quella recente Sentenza della Corte di Cassazione, secondo la quale il limite di reddito da tenere in considerazione per la concessione della pensione agli invalidi totali non è solo quello personale, ma anche quello del coniuge. «Il rischio – aveva denunciato il presidente della Federazione Pietro Barbieri – è che vengano revocate migliaia di provvidenze solo sulla base dei nuovi requisiti di reddito». La FISH ha lanciato dunque ai Gruppi Parlamentari l’idea di una Proposta di Legge, per far sì che il riferimento sia al solo reddito personale della persona con disabilità e il messaggio è stato recepito da Amalia Schirru e Augusto Battaglia, che hanno formalmente presentato tale Proposta di Legge. Ora l’auspicio è che essa possa raccogliere un ampio consenso ed essere rapidamente approvata

Pericolosa quella Sentenza, che mette a rischio tante pensioni

Stabilendo che il limite di reddito da tenere in considerazione per la concessione della pensione agli invalidi totali non sia solo quello personale, ma anche quello del coniuge, la Corte di Cassazione sembra avere lanciato un “assist perfetto” all’INPS, per far sì che vengano revocate migliaia di provvidenze solo sulla base dei nuovi requisiti di reddito. La pensa così la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) il cui presidente Barbieri ritiene necessario quanto prima un intervento di interpretazione autentica da parte del Parlamento, perché migliaia di persone non vengano private di risorse già di per sé minime

Sicuri di averci pensato bene, prima di scrivere quel Decreto?

Pecca come minimo di buon senso quel recente Decreto del Sindaco di Trapani che pur consentendo alle persone fornite di contrassegno la sosta gratuita tra le strisce blu – a patto che i vicini parcheggi riservati alle persone con disabilità risultino occupati – stabilisce però che debbano essere gli stessi «titolari di contrassegno a dimostrare, anche rivolgendosi direttamente agli accertatori della sosta, che il parcheggio riservato ai disabili risulta essere occupato». «E se l’accertatore alla sosta non c’è – obietta giustamente un Cittadino con disabilità di Trapani – devo aspettarlo per tutto il giorno? Forse il Sindaco pensa che noi disabili non abbiamo fretta?»

C’era una volta… la Legge 104

«Molte favole – scrivono i responsabili del Centro InfoHandicap del Friuli Venezia Giulia, presentando il seminario di Udine del 14 marzo, denominato “C’era una volta… la Legge 104/92 e altre storie” – iniziano con “c’era una volta…”. Questa, però, rischia di non avere il sospirato lieto fine. In quest’ultimo periodo, infatti, in molti, forse troppi, hanno messo mano alla Legge 104/92 (Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) e non tutti con lo spirito da “Res Publica”, soprattutto quando si parla dell’articolo 33, ovvero dei “famigerati” permessi retribuiti per l’assistenza della persona con disabilità che, visti da chi non vive direttamente la sofferenza e il peso dell’assistenza, paiono “regalie” e omaggi. In altre parole privilegi!»