Storia di un gruppetto di persone che tentarono di “scalare il cielo”

«“La rivolta delle carrozzine” – scrive Piergiorgio Maggiorotti – non vuole essere una “storia della disabilità” a Torino, ma la storia di un gruppetto di persone con disabilità che tra gli Anni Settanta e gli Anni Ottanta tentarono di “scalare il cielo” partendo dalla propria storia e mettendo a nudo le proprie esperienze, allo scopo di “praticare l’obiettivo della felicità” che può nascere solo dal farsi carico in prima persona della costruzione del proprio mondo». Il libro, in libera consegna, verrà presentato nel pomeriggio di domani, 12 novembre, durante un incontro in programma a Torino

Iimmagine di copertina del libro "La rivolta delle carrozzine"

L’immagine di copertina del libro “La rivolta delle carrozzine”

«Gli anni dal ’76 al ’78 furono significativi sotto molti aspetti. Al di là degli innumerevoli cambiamenti culturali e sociali che mutarono la società di quel periodo, soprattutto ispirati, ma non solo, all’antipsichiatria di Basaglia, ai movimenti femministi e altri movimenti, anche nell’ambito delle lotte per i diritti delle persone con disabilità stava avvenendo una piccola rivoluzione copernicana. Prima le associazioni che si occupavano dei problemi degli “handicappati” non ne stimolavano granché il protagonismo su tematiche generali che andassero al di là degli interessi di “categoria”: era questo l’indicatore più significativo delle difficoltà per le persone con disabilità ad immaginarsi come soggetto politico capace di incidere sul proprio futuro. In seguito, tutto cominciò a cambiare. Gli anni che seguirono segnarono un profondo cambiamento culturale e politico.  Si può dire che nel caso del CAH (Coordinamento Autogestione Handicappati) si trattò del completamento delle lotte per i diritti. Si era imparata la lezione: lo slogan che fu coniato anni più tardi (“Nulla su di Noi senza di Noi”) fu nei fatti praticato dal gruppo».

Con queste parole ho incominciato il 12 novembre, a Torino la presentazione del libro La rivolta delle carrozzine [se ne legga anche una nostra presentazione pubblicata a fine agosto, N.d.R.]. Un libro (anzi un “libretto” di 72 pagine) che non voleva inizialmente uscire come prodotto editoriale, ma come memoria di una parte della vita di chi ha vissuto l’esperienza del CAH (Coordinamento Autogestione Handicappati), da far circolare tra amici. Ci siamo poi fatti prendere la mano, Roberto Tarditi ed io, coautori.
Abbiamo pensato che dovevamo mettere a disposizione delle persone con disabilità di Torino – e non solo a loro – un materiale facilmente leggibile e gradevole che si ponesse non solamente l’obiettivo di ricordare una storia personale, ma anche quello di sottolineare che i contenuti delle lotte per i diritti che avvennero negli anni in cui visse il CAH (1976-1982) erano già allora sedimentati, magari in modo problematico, e che li avrebbero successivamente fatti propri molte delle realtà autogestite attivate da persone con disabilità che progressivamente sorgevano in Italia.

L’esperienza del CAH nacque come storia che inizialmente volle contrapporsi alle cosiddette “organizzazioni storiche”: pur riconoscendone i meriti, si voleva sottolineare la convinzione che le lotte per la rivendicazione dei diritti di chi era portatore di diversità e oggetto di discriminazione ed emarginazione non dovevano essere delegate ad altri che non fossero quelle stesse persone. Scontando in tal modo ingenuità, incertezze, contraddizioni.

La rivolta delle carrozzine non vuole essere una “storia della disabilità” a Torino, che ci auguriamo venga scritta da altri attivi in quegli stessi anni nella nostra città. È la storia di un gruppetto di persone che tentarono di “scalare il cielo” partendo dalla propria storia e mettendo a nudo le proprie esperienze, allo scopo di “praticare l’obiettivo della felicità” che può nascere solo dal farsi carico in prima persona della costruzione del proprio mondo.
Sono 72 pagine articolate in una premessa (di Roberto Tarditi), una storia (scritta da me) e un’appendice (scritta anch’essa da Tarditi).
Ci siamo chiesti all’inizio se valesse la pena impegnarci in questa avventura. Ora pensiamo che ne sia valsa la pena. Se non altro perché alcune parole chiave (autogestione innanzi tutto) continuano ad essere ribadite dalle persone con disabilità. Nulla su di noi senza di noi!

Già presidente della FISH Piemonte (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Il libro di Piergiorgio Maggiorotti La rivolta delle carrozzine. Storia del Coordinamento Autogestione Handicappati (C.A.H.). 1976-1982, con Introduzione e Appendice di Roberto Tarditi, non è in vendita, ma in libera consegna. Per richiederlo, scrivere a: piergiorgio.maggiorot2@tin.it. «Sono bene accette donazioni – ricordano gli Autori – per la copertura delle spese di stampa e della spedizione».

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