Autonomia

Se «momentaneamente» significa due anni…

Nella stazione di Monza, infatti, un cartello recita: «Il montascale è momentaneamente fuori uso». Peccato però che quel cartello sia lì, uguale a se stesso, da circa due anni e che non funzioni nemmeno l’ascensore. E così, in quell’importante Comune lombardo, una persona con disabilità può sostanzialmente accedere solo al primo binario in direzione Como-Chiasso. Per altri viaggi, meglio usare mezzi diversi dal treno! Dal canto loro le Ferrovie garantiscono che in settembre tutto verrà sistemato…

Quando un’associazione diventa consulente per l’accessibilità nel suo Comune

È accaduto a Chioggia (Venezia), dove la UILDM locale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) – oltre ad avere rinnovato un Protocollo d’Intesa con l’Amministrazione Municipale e le associazioni degli stabilimenti balneari, per l’accessibilità del litorale di Sottomarina – ha anche elaborato direttamente l’articolo del Regolamento Edilizio Comunale dedicato alle barriere architettoniche. Un modello senz’altro “da esportare” in altre zone del nostro Paese, che può decisamente contribuire a un concreto miglioramento della mobilità delle persone con disabilità

Il minimo indispensabile

Gli organizzatori degli imminenti Campionati Mondiali di Nuoto a Roma prevedono per l’evento un afflusso di circa 400.000 persone in diciassette giorni, delle quali 400 con disabilità. Ma come rileva una nostra lettrice, i soggetti ritenuti “fragili” sono 50.000 solo nella capitale. Come si conciliano, dunque, queste cifre, se non pensando al fatto che si intenda garantire alle persone con disabilità solo il minimo indispensabile?

Primi passi ad Alessandria contro le barriere

In una realtà finora assai “pigra” – in ambito di politiche riguardanti la disabilità – come quella di Alessandria, si può leggere con favore il recente incontro voluto dal Comune sul tema dell’accessibilità urbana, che ha fatto emergere in primo luogo la necessità di un maggiore coinvolgimento delle associazioni di persone con disabilità. Un primo passo, dunque, dopo il quale è lecito sperare anche in qualche azione concreta

Dura la vita, con il cane guida!

Che la strada per arrivare a una serena applicazione di leggi ormai decennali – le quali consentono al cane guida di una persona non vedente di accedere a qualunque locale aperto al pubblico – sia ancora lunga, ben lo dimostra anche la testimonianza di chi, a Napoli, in meno di due mesi ha avuto modo di scontrarsi con grandi difficoltà di accesso, sia in edifici pubblici, che in banca o nei taxi

Ma Massimo Cacciari è un uomo sfortunato?

Non tardano i commenti alla vicenda da noi resa nota nei giorni scorsi, riguardo all’auditorium della nuova sede di Mestre della Fondazione Banca degli Occhi, struttura bella e ardita, ma quasi totalmente inaccessibile alle persone con disabilità. E dopo gli infausti precedenti del Ponte della Costituzione sul Canal Grande di Venezia – meglio noto come “Ponte di Calatrava” – realizzato, quello, direttamente dal Comune della città lagunare, quasi spontaneamente vien da porsi la domanda del titolo, centrata appunto sul sindaco di Venezia

A Terni ci sono tutte le premesse per una vera accessibilità

Va letta in tal senso, infatti, la recente Delibera della Giunta Comunale in ambito di eliminazione delle barriere e di spazi urbani, che sancisce l’impegno dell’Ente Locale – in vista di lavori su opere pubbliche – a informare preventivamente le associazioni della FISH regionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), dando vita a una fase di confronto e partecipazione a vantaggio di tutti i cittadini. Si attendono ora le azioni concrete da parte della nuova Giunta Municipale, scaturita dalle recenti elezioni amministrative

Arrivano le scuse di tutti, ma questo non deve succedere più!

Non farà denuncia la persona non vedente accompagnata dal suo cane guida, alla quale in una gelateria di Mira (Venezia) era stato chiesto di uscire a causa del suo animale. Dopo le scuse della titolare del locale, sono arrivate infatti anche quelle del Sindaco, che ha invitato la signora al prossimo Consiglio Comunale. Ma Graziella Zuccarato – che è anche presidente dell’UIC di Venezia (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) – vorrebbe che l’accaduto restasse di esempio per tutte le persone in Italia

Diventano più accessibili due importanti chiese di Ascoli Piceno

Grazie a una raccolta fondi promossa da tutti i Club Service della città marchigiana, si è potuto infatti provvedere alla costruzione di uno scivolo e di una rampa realizzati all’ingresso della Cattedrale e della Chiesa di San Pietro Martire. Dall’associazionismo locale la consulenza agli interventi, che verranno presentati e inaugurati il 4 luglio

Il cane guida deve entrare anche in quella gelateria

Fatti come quello accaduto in provincia di Venezia, dove si è chiesto a una signora non vedente di uscire da un locale pubblico, a causa del suo cane guida – nonostante vi siano leggi risalenti ormai a qualche decennio che dicono il contrario e che anzi prevedono una sanzione per chi non le rispetta – fanno capire che è quanto mai attuale e necessario insistere con iniziative come la “Campagna Cane Guida”, lanciata qualche mese fa dall’Associazione Blindsight Project

La patente e la sclerosi multipla

Sono tante le domande per una persona con la sclerosi multipla che voglia guidare un’automobile. A molte di esse cerca di rispondere una recente pubblicazione realizzata dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), che spiega tra l’altro – con linguaggio semplice e comprensibile – come avere questa malattia non porti affatto a perdere necessariamente il diritto alla patente

Quando la Progettazione Universale ne esce con le ossa rotte

Un edificio bello e originale, sede di una struttura all’avanguardia mondiale in ambito di cura delle malattie oculari. E un auditorium che costituisce un vero e proprio “obbrobrio” dal punto di vista dell’accessibilità, oltre che un pericolo per l’incolumità di tutti. Accade a Mestre, nella sede della Fondazione Banca degli Occhi, recentemente inaugurata, ed è purtroppo la storia – che registriamo con grande rammarico – di una “nuova grande sconfitta” della Progettazione Universale, quella che vorrebbe ambienti utilizzabili da tutti, senza dover ricorrere – a posteriori – ad adeguamenti o a soluzioni speciali

L’accessibilità è la sintesi di norme e regolamenti

«Non bisogna infatti inventare niente di nuovo. La vera rivoluzione in materia sarebbe l’applicazione delle leggi vigenti e il loro finanziamento». Lo ha dichiarato a un quotidiano Raffaele Goretti, presidente della FISH Umbria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), soffermandosi sugli ostacoli e le difficoltà che incontrano le persone con disabilità della sua Regione, dal punto di vista della mobilità. E per l’occasione riprendiamo anche la questione delle “Cittaslow – Città del Buon Vivere”: in Umbria ce ne sono molte, ma sono tali anche per le persone con disabilità?

A quando un vero diritto alla mobilità anche in treno?

Inaccessibilità dei marciapiedi e dei sottopassaggi, mancanza di personale addetto, scarsità di vetture davvero fruibili: questa la situazione delle stazioni ferroviarie della Riviera Ligure di Ponente, nonostante la presenza di numerose località di grande importanza turistica, come Finale, Loano o Pietra Ligure, sede tra l’altro di un’apprezzata Unità Spinale Unipolare. A quando, dunque, una progettazione e un servizio che tengano conto delle necessità delle persone con disabilità, magari in veste di turisti?

Buona progettazione abili, cattiva progettazione disabili

È proprio questa la traduzione di “Good Design Enables, Bad Design Enables”, ovvero il progetto centrato sull’accessibilità universale, realizzato presso l’Università di Siena, che verrà presentato il 29 giugno a Camerino (Macerata), nel corso di un seminario organizzato dall’Ateneo locale, sempre attento ai temi riguardanti i diritti e le pari opportunità delle persone con disabilità. Lo dimostra anche il concorso riguardante le migliori tesi di laurea sul tema delle barriere didattiche, che vivrà sempre il 29 giugno la sua cerimonia di premiazione

Trenitalia deve farsi carico anche delle barriere organizzative

Questa volta la vicenda ha avuto un lieto fine, con la riparazione del carrello elevatore alla stazione di Chiusi, che ha consentito a Gustavo Fraticelli, consigliere dell’Associazione Luca Coscioni, persona in carrozzina, di recarsi regolarmente in treno a Chianciano Terme. E tuttavia, come sottolinea lo stesso Fraticelli, sin troppo spesso si può vedere come le barriere organizzative siano talora meno facilmente eliminabili di quelle architettoniche

Non potrà essere l’ovovia a far cessare la discriminazione!

Torniamo sull’annosa questione del quarto ponte sul Canal Grande di Venezia, per ribadire concetti ben noti a chi frequenta queste pagine. Né cabine installate sul dorso della struttura – l’ovovia appunto – né sollevatori, né biglietti gratuiti sui trasporti pubblici a mo’ di indennizzo potranno eliminare la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità rappresentata da un ponte tanto prestigioso, concepito sin dall’inizio come inaccessibile. A prescindere dal fatto che oggi la stessa ovovia rischi di essere “travolta” da una contenzioso tra ideatore e committente dell’opera. Si attende intanto, in tempi brevi, il pronunciamento del Tribunale di Milano sul ricorso presentato da un cittadino con disabilità, riferito alla Legge 67/06 sulla discriminazione delle persone con disabilità

Sempre più accessibili le spiagge di Cagliari

Servizi, pedane, spazi e bagni attrezzati, oltre a un rigoroso controllo sui parcheggi riservati, il tutto a un costo simbolico: dopo il grande successo del 2008 – sia in termini di presenze che di gradimento – anche quest’anno il litorale del capoluogo sardo sembra destinato a caratterizzarsi come una delle eccellenze nazionali in quanto a stabilimenti balneari fruibili dalle persone con disabilità

Tentiamo di costruire una nuova generazione di architetti

Di progettisti, cioè, che sappiano coniugare gli aspetti architettonici con le esigenze di fruibilità e accessibilità dell’utenza ampliata. A questo scopo, ad esempio, è stato indetto un premio – da parte dell’ANIEP di Vicenza, in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia – assegnato a una neolaureata che si è occupata del recupero dei Silos Asburgici di Trieste