Peter, che non restava in silenzio

«Finché considereremo la disabilità come una tragedia, saremo compatiti. Finché ci vergogniamo di chi siamo, le nostre vite saranno considerate inutili. Finché restiamo in silenzio, ci verrà detto da altri cosa fare»: con queste parole di Adolf Ratzka, fondatore europeo del Movimento per la Vita Indipendente, Germano Tosi – a nome di ENIL Italia (European Network on Independent Living) – ricorda Peter Lambreghts, scomparso nei giorni scorsi, altra “colonna” di quello stesso Movimento

Peter Lambreghts

Peter Lambreghts, “colonna” del Movimento Europeo per la Vita Indipendente delle persone con disabilità, è scomparso il 18 agosto scorso

Un uomo forte nello spirito può essere sconfitto solo da una forza insuperabile. Dopo, una porta si chiude, un cancello si spalanca, verso quell’orizzonte degli eventi di personale interpretazione per ognuno di noi ancora di passaggio sulla Terra.
Peter Lambreght, Perry per gli intimi, lo conobbi anni addietro durante un Freedom Drive* a Strasburgo, insieme a sua moglie Gwendy. Un formidabile catalizzatore positivo col quale legai subito, come moltissime altre persone disabili e non disabili. Non potrebbe essere stato altrimenti, grazie alla sua enorme dote di intelligenza, simpatia ed empatia, quasi edonistica, nonostante fosse fortemente minato nel fisico. Forse ancor di più legati per la circostanza dello stesso giorno e mese di nascita che ci accomunava.
Sempre sorridente, mai banale, mai provocatorio, sicuro come una colonna, bastava uno sguardo per essere subito tuned con lui e percepire la sua energia e motivazione sovrapporsi alla propria, per essere più consapevoli della forza impattante che accresce in un Movimento. Uomo, marito, padre di due splendide ragazze, lavoratore esperto forgiato nella conduzione dell’Agenzia per la Vita Indipendente Onafhankelijk Level in Belgio, sua patria, oltre che all’interno del nostro network europeo [ENIL – European Network on Independent Living, N.d.R.]. Un modello perfetto quale esempio del vivere in modo indipendente.

Peter fu colui che in effetti mi spinse a propormi nel contesto europeo e nei meccanismi di ampia visione di quel vivere in modo indipendente dentro alla rete di ENIL, sempre di aiuto e pronto a trasmettere agli altri la sua Forza.
L’esperienza fantastica nel Board (Consiglio) di ENIL per due mandati, con tante riunioni insieme a lui, a Jamie [Jamie Bolling, N.d.R.] e ad altri leader preparatissimi e trascinanti, ognuno pronto a mettere sul tavolo la propria idea, esperienza, volontà, come una grande famiglia, per un comune obiettivo. Gli incontri fatti a Bruxelles e a Strasburgo a lavorare insieme, in condivisione, per mantenere più alta possibile l’attenzione verso la Vita Indipendente nell’agenda del Parlamento Europeo.
Abbiamo lasciato insieme il Board prima dell’ultimo Freedom Drive, il primo a Bruxelles, ma lui ha continuato la propria opera ancor più alacremente e dall’anno scorso era non a caso Senior Officer, membro dell’EDF, l’European Disability Forum, in rappresentanza di ENIL.

Mi sento davvero triste, Peter. Per vederti ancora sorridere sornione e forte come ti ricordo, ti direi che non eri obbligato a dover morire così giovane, ma stai già volando leggero, in compagnia del coro degli innumerevoli ricordi e pensieri dei tanti amici e conoscenti, in contrasto con l’amore della tua famiglia che vorrebbe trattenerti ancora qui.
Ciao Peter, ti sono grato della tua amicizia e per aver condiviso insieme momenti importanti ed emozionanti. In tuo onore prendo in prestito dal tuo profilo social una citazione del 2005 di Adolf Ratzka [fondatore europeo del Movimento per la Vita Indipendente, N.d.R.], che tu reputavi come la preferita da sempre: «As long as we regard our disabilities as tragedies, we will be pitied. As long as we feel ashamed of who we are, our lives will be regarded as useless. As long as we remain silent, we will be told by others what to do» («Finché considereremo la disabilità come una tragedia, saremo compatiti. Finché ci vergogniamo di chi siamo, le nostre vite saranno considerate inutili. Finché restiamo in silenzio, ci verrà detto da altri cosa fare»).

*Il “Freedom Drive” (traducibile come “Marcia della Libertà”) è un appuntamento biennale promosso a partire dal 2003 da ENIL (European Network on Independent Living), la cui settima edizione, nel 2015, si è tenuta per la prima volta a Bruxelles e non a Strasburgo come in precedenza.

ENIL Italia (European Network on Independent Living). Il presente contributo di Germano Tosi è a nome personale e dell’intera organizzazione.

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