Autonomia

Mettere subito in sicurezza il settore disabili dello Stadio di Pescara

Il tragico evento della morte del calciatore Morosini, avvenuta la scorsa settimana allo Stadio di Pescara, può servire ad “accendere i riflettori” su un problema evidenziato già da anni da molte persone con disabilità che frequentano quell’impianto: la sostanziale mancanza, cioè, di vie di fuga dal settore a loro riservato, ciò che in caso di una qualunque emergenza, potrebbe provocare altre tragedie. «Che l’esperienza di vita di Morosini – scrive Claudio Ferrante – contrassegnata dalla grave disabilità della sorella, sia dunque di monito a tutti e che la sua tragica morte sia l’elemento propulsivo per mettere in sicurezza il nostro settore, che poi vorremmo fosse intitolato proprio allo sfortunato giocatore»

Qualche volta dalle Ferrovie Italiane arrivano anche buone notizie

Tra i tanti disservizi, disagi e anche vicende di discriminazione che spesso siamo costretti a segnalare, càpita ogni tanto di dare anche la notizia di un utile servizio avviato in internet da RFI (Rete Ferroviaria Italiana-Gruppo Ferrovie dello Stato), che consente di essere informati con rapidità sui servizi di assistenza per i passeggeri con disabilità nelle singole stazioni, o di sapere se i convogli siano adibiti al trasporto di carrozzine. E ben volentieri ne riferiamo

Quei bimbi di Mestre sanno già cosa vuol dire accessibilità

Bendati o fatti sedere in carrozzina, i bimbi di alcune scuole di Mestre hanno potuto apprendere in modo ludico che cosa significhi superare un ostacolo per una persona che non vede o che ha difficoltà a camminare. Ed era proprio questo lo scopo del bel laboratorio scolastico denominato “Dal Fuori al Dentro” e promosso dall’Ufficio EBA (Eliminazione Barriere Architettoniche) e dal Servizio Città per tutti del Comune di Venezia, per sensibilizzare i bambini sia sul tema dell’accessibilità che su quello della sicurezza stradale

Disabilità e guida: cresce la cultura

Ottimo l’esito, il 14 aprile scorso, a Casarsa della Delizia (Pordenone), del primo seminario organizzato nell’ambito del Progetto “UNASCAbile”, promosso dall’UNASCA (Unione Nazionale Autoscuole Studi Consulenza Automobilistica), con la collaborazione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Scopo dell’iniziativa – alla quale ne seguiranno altre analoghe, in diverse Regioni – è quello di fornire una formazione specifica agli Studi di Consulenza Automobilistica e alle Autoscuole, per un approccio sempre più appropriato nei confronti dei clienti con disabilità

Pretendere che tutti i Comuni italiani adottino i PEBA

Ovvero quelli che dal 1986 sono i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche e non un “oscuro acronimo”, come probabilmente credono gli amministratori della stragrande maggioranza degli Enti Locali italiani, che a venticinque anni da quando avrebbero dovuto farlo – per obbligo di legge – non li hanno ancora adottati. Anche i Cittadini, però – e in particolare proprio quelli con disabilità – possono e devono fare la propria parte, per tentare di smuovere una situazione quasi grottesca, verificando innanzitutto se quel Piano esiste e successivamente intentando eventuali azioni legali nei confronti di chi non ha provveduto, per “omissione d’atti d’ufficio”

Diritto alla mobilità: non si fermano le iniziative delle associazioni torinesi

Infatti, anche dopo la manifestazione del 5 aprile scorso, contro quella Delibera accusata di introdurre una vera e propria “tassa sulla disabilità”, rispetto all’erogazione dei buoni taxi e dopo le promesse strappate al sindaco Fassino di valutare la possibilità di eventuali modifiche al provvedimento, le organizzazioni componenti il Coordinamento Interassociativo Disabili di Torino continuando a confrontarsi, per discutere e delineare il percorso da seguire

Scale di sicurezza in «versione disabilità»

A illustrare il presente testo, pubblichiamo una gustosa vignetta di Hellman, tratta da “Means of Escape for Disabled People” di John Dobin e già inserita in un bell’approfondimento di Stefano Zanut di Pordenone, componente del Gruppo Nazionale di Lavoro sulla Sicurezza delle Persone con Disabilità. Vi si rappresenta il diavolo che blocca un disabile in carrozzina – con tanto di certificato di morte – all’ingresso dell’inferno, dicendogli: «Mi dispiace! Non posso lasciarla entrare! Non abbiamo uscite di sicurezza per disabili», con le fiamme perenni a fare da sfondo. C’è da domandarsi a questo punto se la situazione del sistema recettivo turistico italiano abbia qualche affinità con tale vignetta! Un tentativo di risposta lo propone il seguente articolo di Giorgio Genta

Autoscuole e clienti con disabilità: per un servizio sempre più qualificato

Offrire un servizio qualificato al cliente con disabilità, sia dal punto di vista relazionale che normativo, in particolare sulle agevolazioni previste per la disabilità, dall’immatricolazione al collaudo per gli adattamenti e gli ausili alla guida e altro ancora: è questo l’obiettivo del progetto di formazione denominato “UNASCAbile”, che prenderà il via in Friuli Venezia Giulia il 14 aprile – esattamente a Casarsa della Delizia (Pordenone) – per riproporsi poi in altre Regioni, coinvolgendo i titolari e il personale degli Studi di Consulenza Automobilistica e delle Autoscuole associate all’UNASCA (Unione Nazionale Autoscuole Studi Consulenza Automobilistica). Quest’ultima – che fornirà ai partecipanti il logo “UNASCAbile”, da esporre nelle proprie sedi – si è avvalsa anche della collaborazione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)

Presentiamo la nuova accessibilità di Piazzale Roma a Venezia

Mappe tattili, attraversamenti pedonali sicuri, rampe, guide di orientamento e altro ancora: stanno per essere ultimati i vari interventi di eliminazione delle barriere architettoniche che hanno riguardato Piazzale Roma, il terminal veneziano per il traffico veicolare

Così si escludono le persone con disabilità dal centro di Bologna!

Chiudere nei weekend la ZTL (Zona a Traffico Limitato) di Bologna, con i modi e le regole stabiliti dall’Amministrazione Comunale – ciò che avverrà a partire dal 12 maggio – impedisce la mobilità delle persone con problemi di deambulazione o con gravi disabilità. Questa la denuncia di Nadia D’Arco e Daniela Mignogna, che ritengono inaccettabile anche il metodo di lavoro adottato – senza cioè tenere conto delle proposte espresse dalle associazioni – e che chiedono un incontro urgente con il Sindaco e con l’Assessore alla Mobilità e ai Trasporti

Bene a Jesi, come in altri Comuni, ma a quando l’uniformità nazionale?

È un importante risultato, quello ottenuto nell’isola pedonale del centro marchigiano, per il quale si erano battute le associazioni locali di persone con disabilità e delle loro famiglie, ottenendo l’accesso e la sosta, per coloro che abbiano «difficoltà motorie tali da impedirne l’autonomia e la mobilità e che siano muniti permanentemente delle attrezzature speciali utili alle persone con difficoltà motorie certificate dall’Azienda Sanitaria Regionale». Ma quando arriverà la tanto auspicata normativa, che uniformi su tutto il territorio nazionale le modalità di accesso delle persone con disabilità alle Zone a Traffico Limitato (ZTL) e alle isole pedonali?

Trasporti: le associazioni torinesi rifiutano quella «tassa sulla disabilità»

Riunite compatte nel Coordinamento Interassociativo Disabili, le organizzazioni torinesi di persone con disabilità e delle loro famiglie si oppongono alla decisione del Comune di introdurre una vera e propria “tassa” sulla disabilità per l’utilizzo dei buoni taxi, da attuare in base all’ISE (Indicatore della Situazione Economica). Annunciano quindi una pubblica manifestazione di protesta per il 5 aprile e con spirito costruttivo rilanciano una serie di proposte che possono portare a «un effettivo e notevole risparmio di spesa», per l’Amministrazione Municipale, oltreché a «una significativa riduzione delle liste d’attesa, evitando di creare pesanti discriminazioni tra i vari fruitori del servizio difficilmente gestibili»

Pistoia città-laboratorio per l’accessibilità di musei, monumenti e parchi

In un contesto regionale come quello della Toscana, non certo più arretrato rispetto a quello di tante altre Regioni, ma dove solo il 18,87% dei Comuni ha elaborato i PEBA (Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche), il buon esempio viene da Pistoia, grazie all’intensa collaborazione tra Istituzioni, Associazioni e Cittadini. E un libro recentemente pubblicato dal Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana), consultabile anche in internet, ne dà testimonianza

L’accessibilità per combattere l’ignoranza e il pregiudizio

È questa la strategia adottata dal padre di due bimbe con disabilità, spesso vittime di episodi di emarginazione, attuati, ad esempio, chiedendo «se la loro disabilità sia contagiosa»! E così, come primo passo per una società accessibile a tutti – in ogni senso – Luca Trolton ha voluto incominciare dal proprio bar di Gravese (Torino), ristrutturato in modo tale da essere fruibile da parte delle persone in carrozzina, sia avventori che eventuali futuri collaboratori

Anche con gravi disabilità si può guidare un trattore

Lo dimostra il caso di quell’agricoltore trentino, vittima di un grave infortunio, che grazie a un progetto personalizzato di adeguamento e adattamento del trattore e di alcuni ambienti – curato dal Centro Protesi INAIL – ha potuto tornare a coltivare le proprie mele. Di questo e altro si parlerà nello stand dell’INAIL Abruzzo alla Fiera dell’Agricoltura del Teramo, dedicato alla prevenzione, dove uno specifico punto informativo illustrerà appunto ai visitatori la possibilità di guidare mezzi agricoli tramite protesi e ausili

Tutti allo stadio? Sì, a parte quel piccolo dettaglio

Il nuovo stadio della Juventus a Torino è sicuramente una struttura pensata per accogliere tutti, anche i tifosi con disabilità, ma è clamoroso constatare come la progettazione architettonica si perda di fronte a un piccolo, insignificante, ma decisivo dettaglio: gli spettatori si alzano in piedi – quelli che possono farlo, ovviamente – specie quando l’azione si fa interessante e pericolosa sotto porta…

Certo, La Scala non è il teatro di Concorezzo, ma proprio per questo…

«Proprio perché La Scala è un luogo unico e speciale – scrive Marco Rasconi, presidente di LEDHA Milano (Lega per i Diritti delle persone con Disabilità) – ci aspetteremmo una maggior apertura al dialogo e una maggior disponibilità, per far sì che anche le persone con disabilità potessero godere appieno dell’offerta culturale esclusiva che La Scala stessa propone»: ripercorriamo insieme alla LEDHA le tappe di una vicenda discriminatoria nei confronti di una persona con disabilità, da parte di una delle istituzioni culturali italiane più celebri nel mondo – La Scala di Milano, appunto – alla quale sembra quanto meno doveroso chiedere una maggiore apertura al confronto

Modificare quei vagoni svizzeri

Il Tribunale Amministrativo Federale (TAF) della Confederazione Elvetica ha infatti parzialmente accolto il ricorso di due organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, stabilendo che le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) modifichino l’equipaggiamento dei nuovi convogli a due piani, portando in un’altra vettura sia i posti che i bagni riservati alle persone con disabilità, precedentemente situati nel vagone ristorante, ciò che obbligava i disabili stessi a viaggiare solo all’interno di quest’ultimo

Se ci si mettono anche quelli che dovrebbero controllare…

Sarà pur vero che quei posti riservati ai disabili, all’Aeroporto di Milano Malpensa, erano monitorati da una telecamera e che se una persona con disabilità ne avesse avuto bisogno sarebbero stati liberati, e tuttavia ci sembra quanto meno opportuno il messaggio-appello lanciato qualche giorno fa da Simone Fanti, nel blog “InVisibili” del «Corriere della Sera», ove si allarga la prospettiva anche a casi riguardanti macchine delle forze dell’ordine tranquillamente sistemate sui parcheggi dei disabili e si lancia un appello a segnalare ogni caso simile a questi