L’avventura di Pietro oltre ogni barriera

«Il movimento – dichiara Pietro Rosenwirth – è parte essenziale della vita e l’indifferenza degli amministratori pubblici “normali” condanna spesso le persone con disabilità a un’esistenza da reclusi. Io voglio portare ovunque mi sia possibile un messaggio tanto semplice quanto significativo: è possibile abbattere le barriere dell’indifferenza e della discriminazione, e questa avventura ne è la dimostrazione concreta». E di vera e propria avventura si tratta, dal momento che con il suo “Viaggio delle 5 Capitali”, intrapreso a cavallo di uno scooter-trike a tre ruote, Pietro, persona con grave disabilità motoria, ha attraversato sei nazioni e toccato appunto cinque capitali europee, allo scopo di «fare aprire gli occhi delle Pubbliche Amministrazioni e dei cosiddetti cittadini “normali”». Il 23 maggio, alla vigilia dell’ultima tappa, è prevista a Milano una conferenza stampa

Pietro Rosenwirth sul suo scooter-trike a tre ruote, egolarmente omologatoLunedì 23 maggio a Milano (Negozio ChiamaMilano, Largo Corsia dei Servi, ore 14), verrà presentata – durante la conferenza stampa denominata Un handicappato in moto? Pietro Rosenwirth, viaggiare per un sogno: oltre le barriere! – l’ultima tappa del grande viaggio che ha portato in giro per l’Europa, con il suo scooter-trike a tre ruote, una persona con grave disabilità motoria. Un’ultima tappa – da Milano a Trieste – che il 26 maggio vedrà Rosenwirth percorrere altri 420 chilometri, per arrivare nella città giuliana.

Un “centauro” affetto da gravi handicap fisico-motori ha guidato “in solitaria” uno scooter-trike a tre ruote, attraverso sei nazioni, toccando cinque capitali, per abbattere ogni barriera fisica e mentale, tramite un’iniziativa che vuole tentare di fare aprire gli occhi delle Pubbliche Amministrazioni e dei cosiddetti Cittadini “normali”.
«Fino a quando le persone saranno considerate “un costo” dalle Pubbliche Amministrazioni e fino a quando l’abbattimento delle barriere – architettoniche e mentali – saranno una seccatura da risolvere, invece di una cosa naturale per offrire pari opportunità di movimento e di espressione a tutti, la parola “handicappato” sarà il termine sicuramente più appropriato, per definire la mia situazione fisica e sociale. Nonostante questo non mi arrendo, e con questa iniziativa voglio tentare di fare aprire gli occhi sia alle Pubbliche Amministrazioni che ai Cittadini cosiddetti “normali”, che spesso non si rendono conto di quanto le nostre città non siano a misura di “qualunque uomo”. Questo è il vero razzismo: ragionare “escludendo”, come se fosse una cosa naturale vedersi interdire di fatto i propri più elementari diritti».

Sono parole di Pietro Rosenwirth, 41 anni, persona con un grave handicap fisico-motorio, impegnato socialmente dal 1987 nella diffusione dei valori della non-violenza e della non-discriminazione, e appassionato di viaggi, che il 1° maggio scorso è partito da Trieste per un “raid” che ha il sapore di una sfida impossibile.
Pietro ha affrontato il difficile percorso a bordo di uno scooter-trike opportunamente modificato, regolarmente omologato presso la Motorizzazione Civile e che può quindi circolare liberamente ovunque sia consentito agli altri veicoli, autostrade comprese. Al mezzo è stato anche aggiunto un kit di ammortizzatori e ruote posteriori supplementari importato dagli Stati Uniti, soluzione che permette una stabilità assoluta, con soluzioni di tipo meccanico, a differenza degli altri scooter a più ruote attualmente in commercio basati su sistemi elettronici, meno robusti di quello di Pietro.
«Questo viaggio nasce per dimostrare come un handicappato messo nelle migliori condizioni possibili, con la fornitura dei necessari ausili e l’adeguata assistenza socio-sanitaria, possa fare cose che risulterebbero impegnative anche per i cosiddetti “normodotati”. Mi auguro che gli Enti Pubblici possano attivarsi per inserire nei propri bilanci fondi per aiutare concretamente chi è alla ricerca di una propria autonomia negli spostamenti quotidiani: il movimento è parte essenziale della vita e l’indifferenza degli amministratori pubblici “normali” condanna spesso quelli come noi a un’esistenza da reclusi. Io voglio portare ovunque mi sia possibile un messaggio tanto semplice quanto significativo: è possibile abbattere le barriere dell’indifferenza e della discriminazione, e questa avventura ne è la dimostrazione concreta».

«Quando incontro una persona interessante – dichiara Alessandro Mocavero, presidente dell’Associazione contro il Dolore “Giuseppe Mocavero” – mi viene spontaneo provare a classificarla, a descriverla. Quando ho conosciuto Pietro, ho coniato per lui l’espressione “eccezionalmente normale”. Con questa spettacolare e impegnativa sfida, Pietro rivendica a nome di tutti noi il diritto a una vita vissuta con qualità e con piena dignità».

*Convergenza delle Culture – Sportello Foppette.

Le tappe del “Viaggio delle 5 Capitali” di Pietro Rosenwirth:
– 1 maggio: Trieste-Lubiana-Maribor (224 km)
– 2 maggio: Maribor-Budapest (340 km)
– 6 maggio: Budapest-Vienna (243 km)
– 10 maggio: Vienna-Brno-Praga (335 km)
– 14 maggio: Praga-Monaco (388 km)
– 18 maggio: Monaco-Zurigo (317 km)
– 22 maggio: Zurigo-Milano (282 km)
– 26 maggio: Milano-Trieste (420 km)

Per ulteriori informazioni e per approfondire i dettagli delle caratteristiche del mezzo usato da Rosenwirth, cliccare qui. Per tenersi invece informati sulle vicende del viaggio, con aggiornamenti quotidiani, si può fare riferimento a Facebook, cliccando qui.

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