“Pensiero Imprudente”: la casetta con i fiori di lillà utopia o realtà?

«E se Martin della nota canzoncina “La casetta in Canadà” fosse una persona con disabilità – scrive Claudio Imprudente nella sua rubrica “Pensiero Imprudente” -, lo direste che ha una casina su misura per lui, in cui vive da solo? E cosa direbbe Martin se avesse partecipato a “Oggi per domani”, seminario di formazione e sensibilizzazione su disabilità e autonomia, tenutosi recentemente a Bologna? Altra domanda: tra distacco dalla famiglia e attaccamento alla stessa ci può essere un compromesso?»

Casetta«Quando Martin vedete solo per la città / Forse voi penserete dove girando va / Solo, senza una meta / Solo, ma c’è un perché / Aveva una casetta piccolina in Canadà / Con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà […]».
E se Martin della nota canzoncina La casetta in Canadà fosse una persona con disabilità? Lo direste che ha una casina su misura per lui, in cui vive da solo? Cosa direbbe Martin se lo scorso 4 dicembre avesse partecipato a Oggi per domani, seminario di formazione e sensibilizzazione su disabilità e autonomia, organizzato dalla Cooperativa Accaparlante di Bologna, in collaborazione con il Circolo La Fattoria? [se ne legga già anche sulle nostre pagine, N.d.R.].
Sicuramente avrebbe avuto modo di incontrare esperti e professionisti del settore che nel corso di quella giornata hanno condiviso suggestioni davvero interessanti con associazioni, cooperative, istituzioni, educatori e educatrici, famiglie e persone con disabilità.

Tra i relatori e le relatrici che hanno preso parte a questo evento, non possiamo non menzionare: Federica Zanetti, professoressa in Didattica e Pedagogia Speciale dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, con il suo intervento dal titolo Venire al mondo attraverso la separazione; Mario Paolini, musicoterapeuta, pedagogista, formatore e docente di Didattica per la formazione degli insegnanti di sostegno, con il suo approfondimento Favorire il distacco nel lavoro con le famiglie.
Altri interventi di spicco sono stati L’ideale che si fa pratica con l’esempio. Condividere esperienze per fare rete di ProgettAzione Cooperativa Sociale ONLUS e infine Rosanna De Sanctis per l’Associazione d’iDee e Laura Bertacchini per Fondazione Le Chiavi di Casa.

Già da questi titoli emerge con forza il concetto di distacco e di separazione: la tendenza, quando si lavora sulle autonomie delle persone con disabilità, nei progetti sulla vita indipendente, è quella di soffermarsi e concentrarsi sulla persona. Questo è sicuramente più che legittimo, ma credo che il lavoro sulle famiglie debba procedere di pari passo.
Non si può trascurare il contesto familiare, i vissuti, le aspettative e le fatiche – dal punto di vista emotivo e psicologico, oltre che organizzativo e gestionale – rispetto a quel tema che solitamente spaventa, e viene comunemente chiamato “Dopo di Noi”.
A tal proposito, Mario Paolini, attraverso una serie di racconti ed esperienze, ha lasciato alcune considerazioni notevoli, le quali probabilmente non forniscono soluzioni, “formule magiche”, ma che sicuramente invitano a una riflessione collettiva.
Ad esempio: prima di poter parlare di separazione, dobbiamo parlare di attaccamento. Non si possono non considerare l’immaginario, le rappresentazioni e la comprensione identitaria. Per questo Paolini afferma: «[…] Non è facile mettere insieme i diritti, i desideri, le aspettative con un sistema di sostegni […]. Io lascio ai genitori le rappresentazioni infantilizzanti, secondo cui le persone con disabilità hanno solo bisogni. I genitori hanno diritto di pensare al proprio figlio come un bambino perché vederlo crescere significa il proprio invecchiamento […]».

Claudio Imprudente

Claudio Imprudente, che cura per «Superando.it» la rubrica “Pensiero Imprudente”

Non si può trascurare il “sospiro” del genitore preoccupato, impaurito che inizia a prendere coscienza del percorso di crescita e adultità del/la proprio/a figlio/a. Di conseguenza, una strategia di accompagnamento efficace può essere quella di fare rete con tutti quei contesti che “danno voce alle famiglie”.
Significativo, in tal senso, è stato il racconto di una testimonianza da parte di una mamma, che Paolini ha valorizzato durante il suo intervento: «Abbiamo capito che i veri artefici della vita indipendente siamo noi genitori. Abbiamo capito che la famiglia è l’elemento cardine che concede al figlio il suo spazio di pensiero e quindi la dignità di persona adulta […]. Nostro figlio si costruisce l’immagine di sé riflettendosi nei nostri occhi. Noi siamo lo specchio in cui vede riflessa la sua immagine. Se io gli rimando l’immagine di incapacità e di infantilismo, di limite, esonerandolo dalle regole, egli avrà un’immagine di sé riduttiva […]. Se io lo tengo costantemente per mano anche quando è grande, se per proteggerlo non gli permetto di sperimentare la vita vera con tutte le regole che questa comporta, l’autonomia e la vita indipendente restano un’utopia».
Parole essenziali che riassumono perfettamente i contenuti e le questioni affrontate all’interno di questo spazio d’incontro.

E per voi, tra distacco e attaccamento ci può essere un compromesso?
Scrivete a Babbo Nat.. Ops! No, a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.
Buon Natale e felice anno nuovo!

Pensiero Imprudente
Ormai da un anno Claudio Imprudente è divenuto una “firma” costante del nostro giornale, con questa sua rubrica che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente, grazie alla quale ha già incominciato a impreziosire le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia e il più recente Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson. Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.

Nella colonnina qui a fianco (Articoli correlati), i contributi che abbiamo finora pubblicato, nell’àmbito di Pensiero Imprudente.

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