Il cinema “amico dell’autismo”: una scommessa ampiamente vinta

«Negli ultimi anni – scrive Stefano Pierpaoli, coordinatore del Progetto “Cinemanchìo” – abbiamo visto ampliarsi sempre di più il numero di luoghi in cui si realizzano proiezioni cinematografiche con l’adattamento ambientale (“Friendly Autism Screening”), rivolto a bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico o altre disabilità, ma gradito a tutti. E tante persone, all’inizio un po’ scettiche o rassegnate, hanno capito che l’esperienza culturale condivisa produce frutti che vanno ben al di là del semplice momento dell’intrattenimento»

Proiezione cinematografica a Roma "Autism Friendly Screening"

Una proiezione cinematografica a Roma con adattamento ambientale per bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico o altre disabilità

Il 27 aprile scorso, con la pellicola The LEGO Movie 2, si è chiuso il ciclo di proiezioni con adattamento ambientale per i bambini e ragazzi nello spettro autistico* al Cinema delle Provincie di Roma.
La proposta – che ha visto affiancati ANGSA Lazio (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), Cinemanchìo e il Cinema delle Provincie – è partita nel mese di dicembre e ha visto crescere progressivamente un pubblico che ha scelto di vivere questa esperienza di civiltà e di inclusione.
Molte famiglie con bambini nello spettro autistico hanno potuto infatti seguire con i loro figli la visione di un film in sala e molte altre persone hanno avuto l’occasione per comprendere e imparare che non è un problema condividere l’esperienza culturale con le persone con autismo.
Questa iniziativa, unita alle altre che abbiamo promosso in molte città italiane, ha voluto contribuire alla sensibilizzazione sull’autismo, con la convinzione che il cinema possa rappresentare un luogo nel quale mettere in pratica alcune esperienze culturali e sociali di impulso per la crescita delle comunità.

Negli ultimi anni abbiamo visto ampliarsi sempre di più il numero di luoghi in cui si realizza l’adattamento ambientale [si veda a tal proposito, nella colonnina a destra, il lungo elenco di contributi pubblicati da «Superando.it», N.d.R.], ma soprattutto stiamo vedendo che questo modello viene utilizzato con sempre maggiore frequenza e con una partecipazione sempre più ampia.
Cinque anni fa abbiamo introdotto per la prima volta in Italia l’Autism Friendly al cinema (Filmstudio, Roma, 28 dicembre 2014) e i fatti ci stanno dando ragione [di quella iniziativa si legga anche sulle nostre pagine, N.d.R.].
Tante persone, all’inizio un po’ scettiche o rassegnate, hanno capito che l’esperienza culturale condivisa produce frutti che vanno ben al di là del semplice momento dell’intrattenimento. Tante persone vivono oggi con più gioia ed entusiasmo le opportunità che questi appuntamenti possono offrire. Una nuova coscienza si sta diffondendo e il protagonismo dei cittadini in questa nuova offerta culturale aumenta e si rafforza. E la straordinaria risposta che stiamo ottenendo ci conferma che quella scelta – paradossalmente ancora al vaglio delle Istituzioni – apriva la porta a un cambiamento di approccio in tema di inclusione.

Sarebbero tanti i ringraziamenti che vorremmo inviare e infinite le nostre testimonianze di gratitudine, ma in questo possiamo contare su un grande vantaggio: incontri, sorrisi, parole, cooperazione, solidarietà e tanti altri sentimenti ed emozioni scambiati direttamente con tutti coloro che abbiamo incontrato.
Il privilegio di conoscere famiglie meravigliose, operatori instancabili e appassionati, realtà associative vivaci e dinamiche è una ricchezza infinita per portare avanti il nostro lavoro.
A tutti questi fantastici amici mandiamo il nostro abbraccio con la promessa che continueremo ad aprire porte e ad abbattere barriere. Insieme a loro. Insieme.

*Denominato “Friendly Autism Screening”, è un sistema basato su una serie di accorgimenti (luci in sala non del tutto spente, suoni leggermente più bassi, libertà di movimento durante la proiezione, possibilità di portare cibo specifico da casa, assenza di pubblicità commerciale prima del film), utili a far vivere senza problemi l’esperienza cinematografica anche a chi presenta disturbi dello spettro autistico o altre disabilità, ma certamente graditi anche a persone senza disabilità.

Coordinatore del Progetto “Cinemanchìo” (“Il progetto culturale diverso” [definizione dell’Autore]).

Cinemanchìo
Tale progetto – presentato ufficialmente alla Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia del 2017 – costituisce l’esito di un lungo lavoro, partito da lontano e svolto in sinergia dalle Associazioni Consequenze, Torino + Cultura Accessibile, Blindsight Project e Red, impegnate ormai da tempo a promuovere progetti volti a rendere accessibili i prodotti culturali alle persone con disabilità sensoriali e cognitive.
L’iniziativa è riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo, sostenuta dalla SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) e si avvale della collaborazione di APRI (Associazione Piemontese Retinopatici e Ipovedenti), ANFFAS Piemonte (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), APIC (Associazione Portatori Impianto Cocleare), CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà), ENS (Ente Nazionale Sordi), Fondazione Istituto dei Sordi di Torino, FIADDA Piemonte (Famiglie Italiane Associate in Difesa dei Diritti degli Audiolesi), FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), Tactile Vision, ISITT (Istituto Italiano per il Turismo per Tutti), UCI Cinemas, UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e ANPVI (Associazione Nazionale Privi della Vista e Ipovedenti).
I partner sociali sono l’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), il Pio Istituto dei Sordi di Milano e la FIADDA, quelli tecnici Sub Ti Access e Moviereading, i media partner, infine, «Diari di Cineclub» e la nostra testata «Superando.it». (S.B.)

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